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Stiamo festeggiando il compleanno dell'Inter? Qualcuno oggi fa festa doppia, e tutti i nerazzurri gli fanno gli auguri. È nato il 9 marzo Youri Djorkaeff, quarantacinquenne ancora di una classe infinita e lo stile inconfondibile con cui ha marchiato il suo periodo all'Inter.
Indimenticabile la rete alla Roma in rovesciata, ricordata come uno dei gol più belli del calcio. Qualche anno dopo ci disse che non riusciva neanche a ricordarsi come fosse arrivato a quel capolavoro di coordinazione, 'ero salito in cielo', aveva chiosato, con quel pizzico di allegra poesia che contraddistingue tutto quello che fa. Campione del Mondo e d'Europa con la sua Francia, origini armene, padre d'arte - Jean, con l'Inter Youri ha vinto la Coppa Uefa 1997-98, a Parigi, sentendosi con ospitalità e fierezza tutta francese il vero padrone di casa in quella grande notte di festa.
Ci sono cose, raccolte nelle interviste, che rendono l'idea di che grande sia. Sul suo passaggio all'Inter dal Paris Saint Germain raccontò che 'dell'ingaggio non me ne sono proprio occupato, stavo parlando col Presidente Moratti di calcio, e mi sembrava più importante'. Del passaggio invece dall'Inter al Kaiserslautern disse, ma solo dopo un po' di tempo, 'è stato come abbandonare un grande amore, ci metti un po' a ricordare, perché ti fa sempre male'.
Dell'Inter, di Inter Campus e di Massimo Moratti invece ha parlato di recente e dal palco più ambito, l'ONU. Adesso vive a New York, e ha introdotto la grande serata alle Nazioni Unite a novembre per presentare il progetto sociale nerazzurro. Di Massimo Moratti, con una commozione fiera, quella giusta, per uno nato il 9 di marzo, ha detto 'il mio Presidente'. L'Inter nel destino, com'era scritto nelle stelle, quelle spruzzate d'oro, che hanno reso unico un marchio coi colori del cielo e della notte.
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