Guai a sbagliare anche una sola mossa di mercato. É questo il concetto espresso dall'edizione odierna del Corriere dello Sport, che analizza le parole di Erick Thohir e spiega come i nerazzurri dovranno essere molto attenti nel corso della campagna di rafforzamento:
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Ausilio alla prova, Thohir vuole il mercato perfetto. Guai a…
L'Inter deve vendere prima di comprare, questo il pensiero espresso ieri da Thohir, che però non vuole sentir parlare di ridimensionamento
"«Dobbiamo tornare in Champions». Thohir ha messo in chiaro l’obiettivo per la prossima stagione. Il presidente nerazzurro lo ha detto in maniera perentoria, davanti ai molti ex-interisti intervenuti all’inaugurazione del nuovo store in pieno centro di Milano. «Dobbiamo continuare a lottare e costruire insieme una nuova storia l'anno prossimo», ha insistito il magnate indonesiano, lasciando intendere che il traguardo poteva essere tagliato anche nell’ultimo campionato: «Sarebbe stato perfetto. Ci siamo andati vicini, ma la stagione non è stata perfetta». Già, ma se passare dall’ottavo al quarto posto, può anche essere considerato un risultato positivo, tra un anno, rimanere nuovamente fuori dall’Europa che conta, potrebbe essere ritenuto un fallimento".
"Nessun ridimensionamento, insomma, altrimenti verrebbe abbassata l’asticella, ma l’Inter sa bene che per fare il grande balzo bisognerà passare attraverso un mercato difficile, e, soprattutto, non si dovrà sbagliare una mossa. «Alcuni ottimi giocatori arriveranno - ha spiegato Thohir - La base è già buona, quindi non inseriremo otto titolari, ma uno o due sì. Stiamo studiando con gli altri dirigenti come costruire un organico che sia competitivo in Italia e in Europa. Sono sicuro che ci riusciremo». Lo spauracchio sono gli impegni presi con l’Uefa per rientrare nei parametri del Fair-Play Finanziario. Come già emerso da un paio di settimane, il club nerazzurro si è già messo a posto per il bilancio che chiuderà il 30 giugno 2016, contenendo il passivo a 30 milioni di euro (al netto delle spese virtuose). Per il 2017, però, occorre arrivare al pareggio. «Se non dovessimo tenere fede ai nostri impegni con l’Uefa, il rischio è di fare la fine del Galatasaray (escluso dalle competizioni europee, ndr). E noi non vogliamo correrlo".
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