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Inter, avanti con la ThuLa. Inzaghi non rinuncia a Lautaro e Thuram: due le motivazioni

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Il tecnico punta sulla grande voglia di rivalsa dell'attacco che ha costruito la seconda stella sperando che per l'argentino arrivi il primo gol
Andrea Della Sala Redattore 

Pochi cambi con l'Udinese, probabilmente qualche modifica in più nella formazione la si vedrà contro la Stella Rossa in Champions League. Inzaghi riparte da uno dei punti fissi della sua squadra: La ThuLa. Il tecnico non rinuncia alla coppia d'attacco, sperando che Lautaro si sblocchi il prima possibile e Thuram riprenda da dove aveva lasciato a inizio stagione.

"Inzaghi sa leggere negli occhi dei giocatori. E allora il suo ragionamento è chiaro: il riscatto lo chiede proprio a chi ha più deluso. È un processo motivazionale preciso, che l’ha portato a scegliere ancora una volta la ThuLa per la trasferta di Udine. E a tenere di riserva Taremi, che con ogni probabilità sarà di nuovo titolare martedì in Champions, come già accaduto a Manchester. Thuram con Lautaro, Lautaro con Thuram: non ci si allontana da qui. Eccezion fatta per la gara contro il Lecce, quando il capitano era fuori causa perché infortunato, Inzaghi in campionato ha sempre scelto la ThuLa. Ora continua a farlo e ci sono due ragioni specifiche. La prima è di natura fisica e riguarda essenzialmente Lautaro: il Toro ha avuto una settimana piena di lavoro per curare la sua condizione dopo il derby, ma è soprattutto giocando che ci si avvicina alla forma migliore. La seconda è di natura psicologica: il tecnico è convinto che nulla possa giovare di più a Lautaro che un gol, per sbloccarsi definitivamente", scrive La Gazzetta dello Sport.


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Lautaro è dentro due digiuni assolutamente atipici, per lui. Benintesi: l’argentino ha sempre avuto, lungo le sue stagioni, periodi medio lunghi di astinenza. Ma qui siamo oltre: da marzo ad oggi in campionato ha segnato solo in un’occasione, contro il Frosinone, a scudetto ampiamente conquistato. E ancora: neppure nella prima stagione nerazzurra, quando di fatto era la riserva di Icardi, ha dovuto aspettare di scendere tante volte in campo prima di trovare il gol. Nel 2018 ci riuscì alla terza presenza, adesso è qui che non vede l’ora di togliersi di dosso un peso enorme. Lautaro non si dà pace. Dopo il derby ha voluto prendersi la responsabilità in prima persona ed è un gesto che è stato apprezzato sia dallo spogliatoio sia dall’allenatore. L’Inter ha bisogno dei suoi gol. Un anno fa, di questi tempi, ne aveva già fatti sei, di cui cinque in campionato: non è solo questa, ma vien da credere che la principale differenza di rendimento tra la squadra della scorsa stagione e l’attuale si possa spiegare con il calo di prolificità dell’argentino.

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"Per sbloccarsi, Lautaro ha bisogno di Thuram. Ha bisogno di ritrovare una sintonia di coppia un po’ smarrita. I due sono apparsi spesso slegati in alcune fasi di gioco ed è un inedito, considerato invece il grande feeling della scorsa stagione. Ma Inzaghi continua a ritenere che i due costituiscano, per caratteristiche, la coppia migliore da costruire. E la coppia migliore è giusto mandarla in campo oggi a Udine, senza pensare alla Champions, per una gara di campionato che l’Inter non può sbagliare. Non può fallirla neppure Thuram, che ha perso per strada la brillantezza iniziale. Il francese aveva cominciato la stagione come mai gli era capitato in carriera, facendo intravedere anche una trasformazione tattica, molto più centravanti che in passato. La sosta di campionato però non gli ha fatto bene. Sembra quello dell’Europeo e non è un bell’andare. Eppure Tikus è l’unico giocatore di movimento ad essere sempre stato impiegato in stagione. Ancora meglio: nell’ultimo trittico Monza-Manchester-Milan, Inzaghi ha ruotato tutti gli altri nove uomini di movimento tranne lui. Come a dire: la fiducia è illimitata. Ma ora l’Inter ha bisogno di un’altra accelerata da parte di Thuram, che arriva da tre serate da dimenticare, compresa Manchester in cui sotto porta è stato troppo timido. Inzaghi ha un problema e un’esigenza, con Tikus. Perché ha caratteristiche uniche in rosa ed è uno dei pochi a saper giocare sia contro difese chiuse sia contro reparti più aperti", aggiunge il quotidiano.

 

 

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