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Avvocato Di Cintio: “Mercato imponente per l’Inter? Per avere l’ok della Uefa serve…”

I nerazzurri, con l'ingresso di un nuovo proprietario, potrebbero chiedere alla Uefa di rivedere gli accordi sul Fair Play Finanziario

Daniele Mari

L'avvocato Cesare Di Cintio, interpellato dal sito "Agentianonimi", si è espresso così sulla questione del fair play finanziario per l'Inter, alla luce dell'ingresso in società di un nuovo azionista di maggioranza, con la possibilità di ridiscutere l'accordo con la Uefa:

Salve avvocato, partiamo subito con l’argomento-Inter: dalla chiusura dell’accordo per il passaggio della maggioranza nerazzurra al fondo Suning, si è parlato molto della possibile ridiscussione dell’accordo firmato dal presidente Thohir riguardo al Fair-Play Finanziario (che prevedeva un passivo massimo di 30 milioni in questo bilancio, ed il cosiddetto break-even entro giugno 2017), sfruttando le norme legate alle nuove proprietà. Quali sono le possibilità di riuscita di quest’operazione? 

”Nonostante l’ingresso in società di un nuovo azionista di maggioranza, l’accordo sottoscritto tra l’Inter e la UEFA lo scorso anno sarà vincolante per il club quantomeno fino alla prossima estate, a meno che l’Inter non si presenti alla UEFA con una nuova ricapitalizzazione ed un consolidato piano industriale nel più breve tempo possibile. In questo caso l’UEFA potrebbe concedere all’Inter la possibilità di operare nella prossima campagna trasferimenti. Tuttavia, questa è solo una ipotesi che al momento non trova riscontri pratici”.

Non ci sono, dunque, grossi margini per investire in modo massiccio già nella sessione estiva di mercato? L’ormai ex presidente Moratti era stato parecchio ottimista a riguardo ieri…

”Come detto l’Inter, per intervenire con esborsi significativi nel corso della prossima campagna trasferimenti, ha la necessità di avere un avallo da parte della UEFA. Ed infatti, il FFP è un meccanismo piuttosto stringente al quale il massimo organismo di calcio europeo permette di derogare solo a fronte di piani industriali seri e finanziariamente sostenibili. Le norme, infatti, sono state studiate per garantire un equilibrio finanziario tra i club, circostanza che può essere derogata solo in casi particolari”.

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