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Baggio: “Non vedevo l’ora di smettere. Vedo colleghi fare i prof in tv, ma in campo non…”

Marco Macca

Arrivano altri estratti dell'intervista rilasciata da Roberto Baggio al magazine de La Repubblica 'Il Venerdì'

Arrivano altri estratti dell'intervista rilasciata da Roberto Baggio al magazine de La Repubblica 'Il Venerdì'. Il Divin Codino ha confessato che, negli ultimi tempi della sua carriera, non vedeva l'ora di smetterla con il calcio giocato. Ecco le sue parole:

SENZA CALCIO - "Non guardo le partite, non mi divertono quasi mai. Mi dette disagio dare giudizi sugli altri, non vado in tv. Vedo colleghi che sentenziano da professori, ma me li ricordo incapaci di fare tre palleggi con le mani. Mi piace il calcio femminile. Il golf mi annoia, preferisco il basket e tifo per i Los Angeles Lakers".

IBRAHIMOVIC - "Lasciare il calcio mi ha ridato vita e ossigeno. Stavo soffocando, troppo dolore fisico. ​Totti non voleva smettere, io non vedevo l'ora. Ibrahimovic è della stessa pasta di Francesco".

ADDIO ALLA FIORENTINA - "Sono riconoscente a Firenze perché quando ero rotto mi ha aspettato due anni, anzi tre. Non volevo lasciare la Fiorentina, ma i Pontello mi avevano già ceduto agli Agnelli e se non fossi andato alla Juve, Cecchi Gori non avrebbe potuto prendere il club viola".

USA '94 - "Ancora non mi perdono il rigore sbagliato nella finale del Mondiale di USA '94 contro il Brasile. Non c'è religione che tenga, quel giorno avrei potuto uccidermi e non avrei sentito niente".

SACCHI - "Arrigo Sacchi non mi portò agli Europei del 1996 per dimostrare che gli schemi sono più importanti dei giocatori: non è arrivato ai quarti di finale… Non ce l'ho con gli allenatori, ma l'unico con cui mi sono trovato bene è Carletto Mazzone: un uomo libero e realizzato che non si metteva in competizione con i calciatori".

(Fonte: Repubblica)