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Balbo rivela: “Ero dell’Inter, non mi presero per come ho firmato. Ecco perché”

Marco Macca Redattore 
Nel corso di un'intervista concessa a La Stampa, Abel Balbo, ex attaccante della Roma, ha ripercorso varie tappe della sua carriera

Nel corso di un'intervista concessa a La Stampa, Abel Balbo, ex attaccante della Roma, ha ripercorso varie tappe della sua carriera, compreso il mancato approdo all'Inter:

Conosceva Udine?

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«Macché, la cercai sul mappamondo. Ero intimorito, avevo 23 anni e mia moglie Lucila Ines, la persona più importante per il successo della mia carriera, appena 18, ma la città ci adottò. La signora delle pulizie è stata una mamma, ancora oggi siamo legatissimi. La Serie A al tempo era il top, mi dissero che se avessi fatto 10 gol sarebbe stato un miracolo: arrivai a 11,mal’Udinese retrocesse».

Rimase...

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«Il club non ascoltò le offerte e io ero felice. Risalimmo al secondo tentativo, il primo anno non bastarono i 21 gol con cui diventai capocannoniere. E tornati in A ne feci 21, come Baggio: davanti solo Signori».

La chiamò l’Inter.

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«Cenai a casa Pellegrini con Mariottini, diventato intanto dirigente nerazzurro, e trovammo l’accordo su tutto. Alla fine mi chiesero di autografare un foglio e seppi dopo che serviva per l’esame grafologico della


moglie del presidente. Non lo superai, scelsero Pancev e io divenni il primo acquisto di Sensi alla Roma. Da quel giorno ho cambiato firma».

(Fonte: La Stampa)


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