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Enrico Baldini a Inter Channel ha parlato della sua carriera e della sua stagione.
Queste le sue parole:
"Ho iniziato a giocare a calcio a quattro anni e mezzo, anche prima giocavo con mio fratello al campo vicino casa. Allo SPezia sono arrivato a 12/13 anni e sono stato lì per quattro anni, poi Allievi Regionali all'Inter. Ho vinto il campionato, con gli Allievi Nazionali non abbiamo vinto il titolo, con la Primavera abbiamo vinto il Viareggio", ha detto il giovane nerazzurro.
Sui cambiamenti notati nel passaggio in prima squadra: "L'esperienza conta tantissimo, giocano tanto di esperienza e noi magari possiamo fare un passaggio rasoterra in Primavera che non ci intercettano, qui ce lo interecettano subito. Anche il ritmo è diverso. Bisogna stare attenti al dettaglio, è il dettaglio che fa la differenza".
Su Mancini: "Mi chiede di aiutare in fase difensiva, tanto e invece di creare tanto davanti".
"Devo andare in quinta ora, al primo anno di Inter ho perso un anno. Il primo anno ho fatto fatica ad ambientarmi, non riuscivo ad essere me stesso. Aver perso un anno a scuola non mi ha aiutato e anche nel calcio la cosa ha influito. Il secondo anno è stato bellissimo, poi mi sono abituato a stare a Milano ed è andato tutto bene. Mi aspetta un anno impegnativo, ma siamo qui e lo affrontiamo a testa alta", ha detto sulla sua vita privata.
"L'allenamento è un'occasione per dimostrare e imparare. Con Palacio mi trovo molto bene, mi consiglia e mi rimprovera per farmi riflettere e imparare. Esordio? Mi vengono i brividi a parlarne. Eravamo contro il Qarabag, al 90esimo sono entrato e ho giocato i quattro minuti più lunghi della mia vita, non passavano mai. E' stato bello. Il primo pensiero è stato per i miei genitori e per mio fratello", ha detto sull'esordio e sui compagni di squadra.
Sulla nuova stagione ha detto: "Quando scenderò in Primavera darò il massimo in ogni caso. Prestito? Stare in una società come l'Inter ti aiuta a crescere meglio".
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