Barbano: “Il Milan non ha il carattere per essere vincente. Ma l’Inter deve…”

Tra le pagine dell'edizione odierna del Corriere dello Sport, Alessandro Barbano, giornalista, ha analizzato così la lotta scudetto, partendo dal pareggio di ieri tra Salernitana e Milan: "Il Milan è il solito Milan, a tratti agile e vibrante, a tratti inconcludente e immaturo. In novanta minuti è capace di trovarsi e perdersi con un’altalena di concentrazione che sgomenta. Leao è il simbolo che racconta questo flusso circolare tra l’eccellenza e lo smarrimento, tra la genialità e l’ingenuità.

È una debolezza dell’animo quella che affligge i rossoneri. Il tecnico parmense ci fa i conti da due stagioni, senza venirne a capo. Scommettere che questa squadra possa ingaggiare un corpo a corpo con l’Inter, o con l’Inter e il Napoli, nella volata finale è un azzardo a cui il tifoso pure si concede, ma giusto lui. Perché, guardato con severo distacco, il Milan non ha il carattere e la continuità per dirsi vincente.

Il mercato di gennaio e l’usura di una stagione intensa hanno accorciato le distanze qualitative tra cima e coda. Nessuna big è più al sicuro contro una provinciale. Non lo è maggior ragione l’Inter oggi contro il Sassuolo, che provinciale non è. Perché gioca un calcio moderno, veloce, originale a centrocampo, e ha due, tre uomini che farebbero gola a chiunque. Le ultime prove di Inzaghi hanno mostrato una certa indeterminatezza offensiva e una qualche intermittenza in mezzo al campo, scoprendo punti deboli nella fase più delicata della stagione, quando l’Inter dovrebbe allungare il passo, per non soffrire l’assedio delle rivali. La classifica rischia di restare fluida fino al 6 marzo, quando Spalletti riceverà Pioli al Maradona, per giocarsi lo spareggio per la volata o piuttosto per il secondo posto. Però il Napoli è adesso, tra le tre di vertice, la squadra più in salute e in equilibrio tattico".