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Barbara Facchetti, figlia di Giacinto, ha parlato del suo ruolo in FIGC e del rapporto con suo padre, in occasione della cerimonia di consegna del Premio Mediterraneo, destinato ai nerazzurri che si distinguono ormai da 12 anni in Italia e nel mondo: "Nel 2006, in occasione dei mondiali in Germania, mi occupai di protocollo e cerimoniali. Poi la FIFA mi propose un contratto a tempo pieno, che accettai. L’anno scorso è arrivata la proposta della FIGC di diventare capodelegazione: un ruolo istituzionale, rappresento il presidente e la federazione nei confronti delle istituzioni locali, della FIFA, della UEFA ed è un’avventura molto interessante, anche perché il calcio italiano a livello femminile, rispetto ad altri paesi, è indietro. Per cui il fatto che la FIGC abbia deciso di investire e di far crescere il movimento calcistico è già una cosa positiva. Si stanno vedendo i risultati: la nazionale italiana si è qualificata per gli Europei.
Mio padre è sempre stato presidente anche quando non lo era, così come quando era presidente era l’amico dei giocatori. Anche come presidente si è sempre comportato un po’ come da padre. In realtà lui non portava in casa l’Inter, nel senso che parlava molto poco se non eravamo noi a chiederglielo: queste erano sensazioni che sentivamo noi, poi avevo capito che lui era particolarmente vicino a qualcuno nel momento in cui quel qualcuno stava attraversando un momento difficile. Secondo me è stato più difficile fare il presidente che il giocatore, perché comunque il giocatore pensa a giocare, pensa a sé stesso: ovviamente pensa anche alla squadra, ma se gioca male viene sostituito. Il presidente invece ha comunque mille preoccupazioni, ha sempre pensieri, rimuginamenti, tensioni e non le può scaricare, quindi secondo me è stato più sofferto questo ruolo che ha avuto. Poi comunque ci sono stati momenti difficili: lui è stato presidente in un periodo un po’ particolare, perché sono iniziati momenti un po’ difficili, però l’Inter era la sua vita. Nonostante tutte le sue difficoltà non avrebbe vissuto senza l’Inter. Era un amore viscerale senza il quale non avrebbe potuto vivere.“
(Fonte: news.superscommesse.it)
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