ultimora

Barclays: “Associare un marchio a Mourinho non genera effetti sull’incremento”

Tra i vari strumenti a disposizione delle aziende per la propria comunicazione pubblicitaria figura anche la possibilità di dotarsi di un testimonial, una figura che si affianca all’immagine di un’azienda o di uno specifico prodotto a...

Alessandro De Felice

Tra i vari strumenti a disposizione delle aziende per la propria comunicazione pubblicitaria figura anche la possibilità di dotarsi di un testimonial, una figura che si affianca all’immagine di un’azienda o di uno specifico prodotto a garanzia della bontà di ciò che viene reclamizzato nei confronti del pubblico. Tra le società che hanno scelto di promuoversi con l’adozione di un testimonial figura anche un’azienda appartenente al settore dell’investment management.È il caso dell’Anglo-Australiana Henderson Global Investors che a partire da ottobre 2011 e per tutto il 2012 ha scelto di associare la propria immagine a quella di José Mourinho, il famoso allenatore del Real Madrid vincitore per ben due volte della Champions League sulle panchine del Porto e dell’Inter.Un’iniziativa che, come riportato da Investment Week, avrebbe attirato le critiche di Barclays secondo cui “la costosa campagna di marketing del 2012 (quella associata all’immagine di Mourinho) sembra che non abbia generato alcun effetto particolare sull’incremento dei flussi”. Gli analisti della banca inglese, quindi, non ritengono che sfruttare l’immagine di un allenatore di calcio abbia avuto un impatto positivo sulle vendite dei prodotti dell’asset manager.Tuttavia in Henderson c’è soddisfazione per la campagna pubblicitaria con Mourinho. Infatti, si legge su Investment Week, un portavoce ha affermato che “lo scopo della campagna con José era di aumentare la notorietà di Henderson, e ciò si è certamente verificato”.Dal momento in cui la campagna fu annunciata nel 2011, l’iniziativa ha generato osservazioni e commenti. Infatti, già nel 2011, secondo un sondaggio di Ignites Europe su oltre 100 professionisti del settore il 64 per cento riteneva che la mossa di Henderson fosse un “costoso errore”.