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Italia con la spinta degli interisti. Dimarco si rifà, Bastoni e Barella marchiano la vittoria

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Il marchio dell'Inter sulla vittoria all'esordio dell'Italia contro l'Albania: in due in gol, poi assist per l'esterno e palo di Frattesi
Andrea Della Sala Redattore 

Buona la prima per l'Italia che vince all'esordio in rimonta contro l'Albania. Tutto nel segno degli interisti. Dimarco sbaglia sul vantaggio avversario, ma poi si riprende ed è decisivo. Così come Bastoni e Barella in gol per i primi tre punti di Spalletti.

"Con la spinta degli interisti, teleguidati da Barella. E Luciano Spalletti lo aveva detto prima: «Avere in squadra un blocco così per noi è tanta roba». Ecco, appunto: è stata tanta roba subito, a cominciare da Nicolò l’irrinunciabile. Sotto gli occhi del loro nuovo presidente in tribuna, Beppe Marotta, dopo aver fatto venire a tutti prima uno stranguglione (soprattutto Dimarco, un pochino Bastoni) e poi il dolce sospetto che questa Nazionale potrà fare strada, quanta poi si vedrà. Una Nazionale B&B: Bastoni e Barella, prima volta di due nerazzurri in gol in una gara dell’Italia a un Europeo, nella stessa porta dove nel 2006 Grosso e Del Piero fecero piangere i tedeschi. E poi un assist (Dimarco) e un palo (Frattesi) degli altri due in campo: noblesse oblige, chi domina in Italia “deve” dominare anche con l’Italia", analizza La Gazzetta dello Sport.


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"Eppure tutto era iniziato con un pasticciaccio brutto proprio di Dimarco e Bastoni, la partita di traverso già dopo 23 secondi. Quell’errore troppo enorme per essere vero dell’azzurro più elettrico è diventato la sberla che forse serviva all’Italia per scuotersi. Ed è nata una nuova sigla, perché ne abbiamo avuta sempre una. La BBC di antica memoria era diventata DBC tre anni fa e si è evoluta in DBB ieri sera. Perché si può essere muro in tanti modi, non solo difensivo: anche mattone che va a infrangere quello avversario. Bastoni, appunto: lui segna solo in Germania, l’unica altra rete in 23 partite prima di ieri era stata a Moenchengladbach, in Nations League, due anni fa. Un gol sempre di testa, ma molto più triste e molto più inutile, il 5-2 di una sconfitta dolorosissima contro i tedeschi".

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"Dimarco aveva battuto il corner trasformato da Pellegrini in cross vincente, ma dopo aver disfatto doveva fare: di più. Un assist, per stare in linea con la stagione interista, già nobilitata da otto passaggi gol. Quello per il 2-1 di Barella è stato quasi un guizzo di rabbia per anticipare Asani, ma serviva un colpo di genio per non derubricarlo a pallone schizzato via da un tiro di Scamacca. E Barella in queste cose è un genio, non solo il centro di gravità di una squadra che si è ripreso come se niente fosse: alla faccia di giorni difficili, ma attraversati con la serenità di chi conosce il proprio fisico, sa ascoltarlo, e pure di chi si sente leader dentro, dunque non poteva mancare per un debutto così delicato. Barella di questa Italia è sempre più il miglior marcatore: 10° gol azzurro, ma più che altro un gol da voto 10. Potente e preciso, di collo esterno, rendendo quasi facile ciò che non lo era, bellissimo ciò che poteva diventare presuntuoso", racconta La Gazzetta dello Sport.

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