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Vernazza (GdS): “Barella e Frattesi compatibili. Inzaghi obbligato a vincere lo scudetto”
Sebastiano Vernazza, giornalista de La Gazzetta dello Sport, ha parlato del campionato che sta per ricominciare e affrontato il tema della coesistenza tra Nicolò Barella e Davide Frattesi, protagonisti in Nazionale ma non ancora all'Inter: "Frattesi ha segnato due gol, Barella in tandem con Locatelli ha tenuto insieme il centrocampo. Frattesi si inseriva e colpiva, Barella ruotava e palleggiava. [...] L'Inter Nazionale rafforza il concetto sull'Inter e basta come squadra più forte del campionato. Lo dicono i primi numeri, l'Inter come il Milan ha vinto nelle tre giornate iniziali, ma a differenza del Milan non ha subito neppure un gol. Il derby di sabato esprimerà una tendenza, orienterà meglio i pareri.
Nell'attesa, oggi è legittimo considerare l'Inter vice-campione d'Europa davanti a tutti, Milan compreso. A grandi poteri corrispondono grandi responsabilità, alla terza stagione interista Simone Inzaghi è obbligato a vincere lo scudetto o come minimo a giocarsela fino all'ultimo, senza arrendersi con largo anticipo come nel 2022-23. Di Coppe e Supercoppe nazionali ne ha alzate al cielo in abbondanza. La Champions League l'ha accarezzata, e bisogna riconoscere che nessuno all'inizio avrebbe scommesso sull'Inter finalista. Oggi Inzaghi è "condannato" allo scudetto. Non l'ha mai vinto in assoluto e già nella prima stagione all'Inter aveva i mezzi per prenderselo, però l'aveva buttato via. Nella seconda annata ha fatto scelte copetere, di Coppa. Nella terza non ha via di uscita: scudetto o scudetto, a meno che non acciuffi la Champions. La società gli ha messo tra le mani un gruppo che in Serie A non teme confronti. Sta a lui sfruttarlo in pieno".
"Molti si chiedono come sia possibile che Davide Frattesi, l'uomo partita degli azzurri martedì a San Siro, nell'Inter abbia fin qui giocato per soli sessanta minuti: 10 contro il Monza, 19 contro il Cagliari, 31 contro la Fiorentina. Una progressione di minutaggio che fa sperare, ma Spalletti ha dimostrato come Barella e Frattesi, centrocampisti con abilità similari, siano compatibili. L'uno non esclude l'altro. Sono due interni assaltatori, però Barella ha raggiunto una maturità che gli permette di interpretare più parti. L'altra sera a tratti ci pareva di rivedere in lui qualcosa di Lobotka, saranno stati gli influssi spallettiani.
Perché Frattesi non è ancora entrato tra gli undici? Perché ha davanti Mkhitaryan, l'armeno che a 34 anni corre come se ne avesse dieci di meno e conserva una lucidità estrema, anche nella fatica o nel pericolo è difficile che sbagli una scelta. Non contestiamo a Inzaghi la preferenza per Mkhitaryan, decisivo con le sue prestazioni nel cammino verso Istanbul, ma gli chiediamo di farci vedere Frattesi dall'inizio - accadrà per fisiologico turnover, presumiamo - senza considerarlo un doppione di Barella. Una catena Barella-Calhanoglu-Frattesi intriga. Più in generale, qualunque combinazione a tre, tra i quattro centrocampisti top dell'Inter, non può che portare alla seconda stella".
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