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Era in ogni angolo della partita, pronto ad aggredire non solo nella sua zona, sul centro-destra, ma anche dall’altro lato, quando i suoi compagni della banda sinistra erano saliti su. Un inno al mutuo servizio, con qualche perla tecnica in aggiunta, come l’apertura che ha liberato Dumfries nell’occasione più limpida della partita: sul cross dell’olandesone, la palla era poi finita a Mkhitaryan, stranamente impreciso. E siccome Nicolò resta sempre un introverso ragazzo sardo, rispettoso dei ruoli e delle consegne, si è subito sfilato la fascia e l’ha messa al braccio del legittimo tenutario quando è entrato Lautaro: non si potrebbe fare regolamento alla mano, ma avrà comunque stretto il cuore dei tifosi.
Il “fiuto” del numero 23 è arcinoto ormai, pure in Champions: l’interista annusa il gioco, capisce prima dove finisce la palla. Chiedere a Foden, Gundogan e De Bruyne, intercettati sul più bello, ma pure a Ruben Dias e Akanji che lo hanno visto arrivare come uno sparviero in qualche occasione. Barella, così, ha guidato un’Inter ad altezza Istanbul, con la differenza che rispetto a 15 mesi fa la beffa non è arrivata.
"Tra i colleghi preferiti di Barella in questa epoca, c’è proprio quello spagnolo a cui Pep ha dato le chiavi di casa e che poteva essere suo compagno: Nicolò stravede per Rodri, lo considera meritevole di Pallone d’oro (in fondo, sarebbe un riconoscimento per tutta la categoria), ma nello scontro diretto ha stravinto l’italiano. Non solo per l’elettricità, ma anche per il tocco (distanza percorsa 12,4 km, precisione di passaggio 90%), proprio ciò che serve per stare al City. Quando Pep lo ha cercato la prima volta, l’interista disse «no, grazie» anche perché a Milano ha costruito un nido felice. Poi ha pure rinnovato il contratto nerazzurro, segno di alta fedeltà, ma con gli assegni che girano da queste parti non si può mai stare tranquilli. Al momento, però, Barella ha occhi solo per l’Inter e ora può rilanciare la promessa fatta dopo aver asciugato le lacrime a Istanbul: questa squadra ha tutto per rigiocarsela, a partire da una dinamo in mezzo che tutti desiderano", chiude Gazzetta.
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