Iniziammo a capire che aveva qualcosa di diverso quando in un torneo pasquale fece una rovesciata, che a 5 anni non è proprio un gesto consueto. Lui ha sempre avuto l’obiettivo di diventare professionista fin da piccolissimo, ma senza una famiglia forte e intelligente non sarebbe arrivato così in fondo.
Viene a trovarci ancora adesso e resta un motivo di orgoglio per noi, anche se l’obiettivo è sempre quello di formare dei bravi cittadini e non per forza dei talenti e questo a volte passa purtroppo in secondo piano nelle scuole calcio. In sede abbiamo appesa la sua prima maglia da professionista perché dopo l’esordio con il Cagliari venne a regalarcela”.
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