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Intervenuto a Sky Sport, Gianfranco Zola ha parlato di Nicolò Barella, evidenziandone le qualità sin dalla tenera età:
"Gianfranco Matteoli ha individuato in Nicolò le qualità giuste che un centrocampista di grande valore ha. Sicuramente anche Gigi è stato bravo a fargli capire l’importanza (se mai ce ne fosse bisogno) di indossare una maglia come quella del Cagliari. Per ultimo io ho avuto l’opportunità di poterlo allenare quando ero a Cagliari ed erano evidenti a tutti le capacità e le qualità di Nicolò. Tutti noi abbiamo visto qualcosa in questo ragazzo però il merito principale va al ragazzo stesso che quelle qualità aveva e le ha sapute coltivare e maturare".
"Facemmo esordire Barella in occasione di una partita col Parma in Coppa Italia, fuori casa, e non andò molto bene perché perdemmo la partita, ma di lui quello che mi impressionò di più fu la personalità con cui giocò la partita, perché aveva 17 anni ma giocava come un veterano. Ma non solo me, colpì tutti quanti perché fece una partita importantissima, completa, sia dal punto di vista tecnico ma anche soprattutto tattico e quindi fu davvero la nota più lieta di tutta la giornata".
"Secondo me Nicolò tra le tante qualità che ha migliorato quella che più incide in questo momento è l’autocontrollo. E non mi riferisco solo al fatto che prende meno cartellini, ma soprattutto al fatto di occupare una zona di campo ed esser più ordinato e disciplinato; al fatto di inserirsi in un contesto forte come quello dell’Inter e non sminuire le sue capacità. Questo secondo me è stato un salto di qualità importantissimo che lui ha fatto e tra l’altro credo che lui l’abbia fatto notare, ha detto che Antonio è stato bravo a fargli capire questo concetto che a mio avviso gli ha dato davvero una dimensione nettamente superiore a quella di prima".
"Sicuramente Nicolò, in questo momento, è uno dei giocatori più importanti in Italia. Fortunatamente per noi attraversiamo un buon periodo e quindi è in buona compagnia, ci sono altri giocatori come Pellegrini che occupa il suo stesso ruolo, Immobile, lo stesso Zaniolo che purtroppo ha avuto questi due brutti infortuni. Sicuramente Nicolò si colloca tra i pezzi pregiati che abbiamo in Italia e promette di crescere ulteriormente".
"Si, anch’io vedo delle analogie con Marco perché interpretano il ruolo in maniera simile, entrambi hanno grande intelligenza calcistica, sanno far gol, sanno dettare il passaggio, ma sono anche fisicamente forti e riescono anche a svolgere un compito difensivo. Vedo tante similitudini anche se entrambi hanno le loro peculiarità, magari Nicolò più dal punto di vista tecnico, mentre magari Marco l’aveva sotto il punto di vista fisico".
"Non voglio attribuirmi dei meriti che non mi spettano e credo che questo sia esclusivamente merito di Nicolò che ha capito. E’ il ragazzo che è, tiene molto alla famiglia in primis, ritiene molto importante avere una famiglia anche da così giovane e questo probabilmente gli consente di avere più equilibrio e gli permette di essere un calciatore migliore. Dimostra di avere qualità non solo in campo ma anche fuori"
"Sicuramente Nicolò è un elemento centrale, nell’Inter come nella Nazionale. E’ frutto del suo lavoro, del suo impegno e della sua personalità. Potrà e dovrà crescere ulteriormente, perché credo sia importantissimo allargare sempre i propri confini. Con queste prerogative Nicolò diventerà ancora più importante sia per l’Inter che per la Nazionale. Sta vivendo questa situazione positiva con i piedi per terra e questo lo porterà a diventare ancora più importante".
"Il fatto che molte squadre italiane siano uscite dalle coppe è un peccato perché non rispecchia quello che il calcio italiano sta vivendo, che è un periodo di crescita. Dal mio punto di vista il calcio italiano è cresciuto molto nel gioco, nella mentalità, visto che ci sono sempre più squadre – non solo le prime tre, quattro – che cercano di vincere le partire con la qualità di gioco, che è una cosa che fa crescere i giovani. Per quanto riguarda il campionato, l’Inter sta facendo cose importanti. Il fatto di non avere le coppe l’aiuta ma non bisogna togliere nulla al lavoro di Antonio, che è straordinario. D’altronde sappiamo tutti che è un allenatore capace di valorizzare le squadre, i singoli e i risultati che sta ottenendo non sono per niente una sorpresa per me. Mi fa piacere che in testa ci sia una squadra diversa dalla Juve in questo momento, non perché io abbia qualcosa contro la Juve, ma perché credo che questo dia più interesse al campionato italiano, allarghi la competizione, non solo per gli italiani ma anche per gli altri".
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