Dalle colonne del Corriere dello Sport, il giornalista ed ex team manager dell' Inter, Bruno Bartolozzi, ha analizzato la gara tra i nerazzurri e il Bologna: "La storia di Bologna-Inter si perde nell’età della Sapienza. Anzi di Saputo, attuale proprietario ed erede molto postumo di Renato Dall’Ara, presidente dell’ultimo scudetto rossoblù che morì tre mesi prima della nascita di Joey. Dall’Ara si piegò proprio a Milano sotto gli occhi di Angelo Moratti con il quale stava discutendo i dettagli di quel Bologna-Inter del 1964, una gara diventata leggenda, ma anche fardello. Dall’Ara e Moratti, 54 anni da quella volta e 54 anni (il 25 di questo mese) dell’imprenditore canadese presentano questa sfida come una saga un po’ scolorita di troni e spade, ma anche come una storia economica di questi anni, dove la chiave di un segmento è contenuta in quello successivo e senza la quale è negato l’accesso all’intero percorso: un blockchain calcistico. Ma non di criptomoneta sono fatti gli investimenti delle proprietà canadesi e cinesi di Bologna e Inter. In un mondo in crisi Montreal e Saputo, Nanchino e Suning sono realtà che mettono in fila dividendi e crescita, come Emilia-Romagna e Lombardia in un’Italia a doppia velocità.
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Queste performances, però, non sono ancora calcistiche o perlomeno tecniche. E così la sfida di stasera, numeri alla mano, è appena un sottoclou. Le squadre di Inzaghi senior e Spalletti hanno un punto a testa, il Bologna non ha mai segnato, l’Inter ha sempre subito gol, Mauro Icardi, attaccante glamour e multimilionario, è all’asciutto come El Ropero, l’armadio paraguaiano di nome Santander che dispensa, come un Banco, covered warrant sui quali scommettere ora per il futuro. Futuro così remoto che in queste ore Inzaghi pensa sul serio se riaffidarsi a Mattia Destro. E se l’Inter deve trovare a tutti i costi un riscatto dopo i primi passi falsi, non può certo permettersi altri inciampi il Bologna, condannato alle pene di un ciclo terribile che comprenderà, dopo la sosta, la trasferta a Marassi con il Genoa, la partita interna con la Roma e infine il dies irae con la Juventus.
Spalletti metterà per la prima volta in campionato l’acquisto della stagione, quel rissoso e irascibile Radja Nainggolan, provvisto di muscoli e gol, esattamente quei gol e quei muscoli mancati finora al centrocampo del Bologna. Infine i portieri: nessuno poteva immaginarsi, in una sfida sottosopra fra Bologna e Inter, l’ulteriore rappresentazione al contrario degli emuli stranieri di Pagliuca, ex di entrambe le legioni. Chi dà sicurezza alla propria squadra non è più Samir Handanovic ma Lukasz Skorupski. Inzaghi conta sul polacco, mentre Spalletti spera nella resurrezione dello sloveno. Proprio a Bologna, e a ripetizione, Handanovic fu protagonista di interventi memorabili. Vedremo, dopo stasera, cosa altro si ricorderanno di lui: ha l’orgoglio di chi non si concede secondi errori. E in effetti al Dall’Ara nessuno può permetterseli".
(Fonte: Bruno Bartolozzi, Corriere dello Sport 1/9/18)
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