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Bartolozzi (CdS): “Inter-Bologna 2-2 sa di profezia: Inzaghi forse ha sbagliato a…”

Matteo Pifferi Redattore 

"Questo Bologna non cede di fronte a niente, nemmeno al cospetto della più feroce partenza in salita", commenta Bartolozzi

Bruno Bartolozzi, giornalista, è intervenuto sul Corriere dello Sport per analizzare il pareggio tra Inter e Bologna:

"I mesi diranno la verità, ma i due punti (e il primato) lasciati dall’Inter e il pareggio conquistato dal Bologna hanno il segno della profezia. Le squadre di Inzaghi e Motta sono lontane nelle strutture, nei sogni e nelle aspettative, ma solo il futuro dirà quanta distanza alla fine le separerà. Ieri in campo, domani in classifica, si sta componendo la nuova gerarchia del calcio italiano, dove nulla è scontato nella cerchia delle outsider quando entrano in ballo il gioco, la bellezza e lo spirito di comunità. L'Inter ha pensato di avere in mano la partita dopo 13 minuti di fuoco con il sapore della vittoria rimasto in bocca dopo la Champions. Poi c’è sempre da fare i conti con chi non ti aspetti. Ma adesso, e fa parte della profezia ormai sciolta, nessuno può più illudersi di non sapere chi sia il Bologna"

"A San Siro è apparsa una squadra dura a morire: sette partite senza sconfitte dopo il ko alla prima giornata con il Milan, affrontato in agosto con un team sperimentale. Ieri questo gruppo ha superato il record dell’era Saputo ed è vicino al più recente primato di imbattibilità di otto gare che appartiene a Pioli, stabilito nella stagione 2011-2012. Questo Bologna non cede di fronte a niente, nemmeno al cospetto della più feroce partenza in salita o alla tempesta di infortuni che ha manomesso la sua difesa (alla fine migliore, per prestazioni complessive e individuali, di quella avversaria), o alla qualità eccelsa e al gioco tambureggiante dell’Inter di Inzaghi. Lontani i tempi in cui la partenze flebili, i turbamenti dello spirito e del corpo, come mormorio di insetti oscuri , si alzavano e frastornavano i giocatori rossoblù. Motta ha la tecnica di costruzione di una squadra di calcio tra le più moderne, unita alle virtù di uno sciamano: anche se Thiago modifica tutto, l’organismo conserva sempre lo stesso principio vitale. Sulla prima pagina di Stadio, a Bologna, una immagine di Thiago affiancava il titolo «Facciamo l’impresa». E impresa è stata. E così quella maglia che faceva tremare il mondo, non ha tremato e, dopo la rimonta, ha retto l’urto dell’assalto dell’Inter. Simone Inzaghi ha forse compiuto un errore di sottovalutazione"

"Ha pensato di durare più e meglio del Bologna. Ha schierato la stessa squadra che ha piegato il Benfica, ignorando i pericolosi segnali arrivati da qualche precedente che, a questo punto, potrebbe già diventare un fardello. L’Inter, infatti, è stata rimontata nelle ultime due gare di campionato a San Siro, lasciando per strada cinque punti, in un totale di cinque partite casalinghe. Non solo: ieri ha subito, in poco più di mezz’ora, la metà dei gol presi nelle sette gare precedenti. Uno di questi, il più bello, il più prezioso, è arrivato da Zirkzee, caduto sul Bologna con movenze da airone. Due gol in otto gare e tanta rabbia per non aver calciato il rigore realizzato da Orsolini. Chi ama i bei gesti dell’olandese aspetta che diventi un predatore. Il disappunto per quel mancato tiro dal dischetto, sottolineato quasi con piacere da Motta, è il segnale che a Joshua stanno per spuntare gli artigli. Se accadesse sarà un’altra storia e un altro Bologna. Un testo musicale russo parlava di ben altra squadra e diceva “Nesakroshimaija y Legendarnaija”. L’armata rossoblù per ora è invincibile, scopriremo, anche grazie a Zirkzee, se diventerà leggendaria".



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