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Bastoni: “Mi si dice che sono rimasto con i piedi per terra, nonostante il calcio”

Marco Astori

Il giovane acquistato in estate dall'Inter ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport

Alessandro Bastoni, giovane difensore classe 1999 acquistato in estate dall'Inter, ma ora ancora all'Atalanta, ha aderito al progetto Websport 3.60, con il quale i ragazzi possono studiare e frequentare le lezioni scolastiche attraverso una piattaforma online. Bastoni ha poi concesso un'intervista a La Gazzetta dello Sport, spiegando il suo rapporto scuola-calcio.

Perché hai aderito al progetto Websport 3.60?

«Frequento il quinto anno al liceo scientifico Da Vinci di Bergamo e ho pensato, con la mia famiglia, che questo potesse essere lo strumento migliore per diplomarmi. Ho iniziato a usare la piattaforma dallo scorso marzo. Allenandomi con la prima squadra ed essendo impegnato sia in campionato sia in Europa League è difficile frequentare la scuola. Il progetto mi consente maggiore flessibilità».

In cosa esattamente?

«Collegandomi alla piattaforma posso seguire l’avanzamento dei programmi delle varie materie e scaricare tutto il materiale. Ho la possibilità di interagire e parlare costantemente con i professori via email e, solitamente, mi metto d’accordo con loro per fissare i test in determinati giorni, anche negli orari extracurriculari».

È difficile per un atleta del tuo livello conciliare lo sport e la scuola?

«Sì, è dura ma mi sono prefissato l’obiettivo di ottenere il diploma di maturità e devo riuscirci quest’anno. Di solito ci alleniamo al mattino, dopo il riposo mi metto a studiare nel pomeriggio, con la presenza dei tutor dell’Atalanta. E quando sono in nazionale faccio l’ora di studio obbligatoria imposta dalla Federazione. Sono sempre stato bravo a scuola ma non avrei mai immaginato un percorso così accelerato nel calcio. I miei genitori mi hanno sempre detto: “Se va male col calcio, devi saper fare qualcosa”».

È vero che chi studia viene preso in giro nello spogliatoio?

«No, a me non è mai capitato. All'Atalanta sono tutti ragazzi spettacolari. Quanto all’ambiente scolastico, è ovvio che i professori non sono tutti entusiasti ma il liceo che frequento è mirato per chi ha impegni reali. La piattaforma, comunque, è un mezzo fondamentale. L’impegno ce lo metto sempre. E sono contento che mi si dica che sono rimasto con i piedi per terra nonostante la Serie A. È il complimento più bello»