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Bastoni:”Mi ispiro a Sergio Ramos, mi piace impostare. Gasperini aiuta tanto i giovani…”

Il futuro difensore dell'Inter, ora all'Atalanta, ha parlato dei suoi idoli, ma anche dei suoi esordi

Andrea Della Sala

Nel futuro di Alessandro Bastoni c'è l'Inter. Il giovane difensore dell'Atalanta è già stato acquisito dal club nerazzurro, ma continua a fare esperienza agli ordini di Gasperini e con le Nazionali minori. Intervistato da L'Ultimo Uomo, Bastoni ha parlato dei suoi idoli, ma anche dei suoi esordi nel calcio:

SERGIO RAMOS - "Mi ispiro al mio difensore tipo che è Sergio Ramos: non il classico difensore, grosso, alto, ma uno a cui piace molto impostare, fare del gioco. Ho avuto questa fortuna anche di crescere nel settore giovanile dell’Atalanta in cui anche dal punto di vista tecnico ti trasmettono tanto. Mi hanno sempre insegnato a far gioco, a giocare palla a terra e quindi faccio questo. Ormai il mediano dai piedi buoni è praticamente sempre marcato a uomo dalla squadra avversaria, quindi penso che le responsabilità in fase di costruzione dei difensori cresceranno ulteriormente. Non so se sia più facile o più difficile, ma oggi c’è molta più organizzazione dal punto di vista tattico, quindi non è solo il difensore che ha il compito di difendere, ma è tutta la squadra. Se quindi partendo dagli attaccanti c’è una buona fase difensiva, anche il difensore è agevolato in questo. Allo stesso tempo però, il difensore partecipa alla fase di impostazione e anche gli attaccanti saranno avvantaggiati dalla sua “bravura” in fase offensiva".

GOL - "L’anno scorso mi sembra di averne segnati 7 o 8 in Primavera, mentre due stagioni fa con gli Allievi ho segnato sia in semifinale Scudetto con la Juve che in finale contro l’Inter. Il gol è una cosa che ho sempre avuto. Ho sempre detto che quando sono in area non penso come un difensore, ma divento un attaccante e per adesso mi è andata spesso bene. L’obiettivo primario del difensore resta quello di non far prendere gol alla propria squadra, ma bisogna essere capaci di cambiare in base alla situazione della partita e a dove ti trovi in quel momento in campo".

GASPERINI - "Gasperini ci aiuta tanto. Anche se le nostre sessioni di allenamento non sono particolarmente lunghe, l’intensità delle sedute, le partitelle e i concetti di gioco che ci imprime – essere forti sull’anticipo e sull’uomo – mi aiutano tanto anche quando vengo in Nazionale. Penso che il difficile del passaggio da Primavera a prima squadra sia proprio adattarsi all’intensità di gioco. Ci metti un po’ a capire cosa vuole Gasperini dai difensori, ma una volta che capisci ed entri nell’ottica di stare in anticipo sull’uomo, è una marcatura che dà molti frutti. Due difensori si concentrano sempre con l’anticipo mentre l’altro copre. Spesso se recuperi palla sei praticamente in porta e tanti dei nostri gol sono nati dal recupero di un difensore".

FUTURO - "L’Atalanta aiuta tanto noi giovani perché tiene molto allo studio e alla formazione culturale del giocatore. Ho visto tanti che a 11 o 12 anni erano i migliori in squadra, ma che poi si sono persi prima dei 14. Penso sia fondamentale continuare a studiare e avere un “piano B”, perché basta veramente poco per rovinare tutto. La mia strada principale è sempre stata il calcio anche per ripagare i sacrifici miei e della mia famiglia, ma non ho mai tralasciato gli studi. Sicuramente la cosa più difficile, magari non per me, ma per tanti giovani, è la personalità di fare del gioco in uno stadio con decine di migliaia di persone. Non è sempre facile trovare la personalità e il coraggio di comportarsi come nel campionato Primavera.

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