Paolo Condò su Skysport ha parlato della prossima sfida dei nerazzurri, quella contro il Bayern Monaco. «Rispetto a quel 2010 questa Intercom'è? Questa non ha ancora dimostrato di essere forte come quella del 2010 che era fortissima, ma che aspira a farlo. Non dico sia più scarsa ma deve ancora affrontare i livelli di questa competizione che definiscono la vera forza di un gruppo. Io sono fiducioso specie sul quarto di finale contro il Bayern. E non solo per gli infortuni. Perché se andiamo a vedere l'assenza di Dumfries nell'Inter è molto pesante. Perché è diventato uno dei pilastri della squadra. Sono fiducioso e lo dico adesso. Considero molto giusto e molto bello che l'Inter insegua tutti i traguardi. Se per sfiga o altri motivi non dovesse raggiungerne neanche uno le mie critiche si fermeranno perché adesso ti dico che io ragionerei come ragionano loro. Se avesse fatto come l'anno scorso, puntare tutto sullo scudetto, probabilmente a quest'ora l'Inter avrebbe qualche punto in più e un margine di tranquillità. Ma la grande squadra per me deve ragionare come ragiona l'Inter».


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-Sulla carta Inter più forte del Bayern anche senza defezioni?
Al momento del sorteggio dissi che era un 50 e 50 per il passaggio ai quarti. Adesso dico che è un 60-40 a favore dell'Inter perché prima ti parlavo di Dumfries ma loro hanno delle assenze importanti come Musiala, candidato al Pallone D'oro. Upmecano è un bravo difensore ma concede agli avversari, non è una sicurezza. Curiosa la situazione di Muller che è la storia del Bayern, se potessero rifarlo posticiperebbero la decisione di non proporre il rinnovo.
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-Se mancasse anche Dimarco?
Bastoni, Dimarco, Calhanoglu, Barella, Mkhitaryan, Barella, Lautaro, Dumfries sono i sei-sette giocatori che nell'Inter secondo me non dovrebbero mai mancare. Quando si parla di turnover, che all'Inter è stato praticato con notevole scientificità, i ruoli dove tu non paghi dazio sono non più di tre. Ho apprezzato quello che ha fatto Martinez in porta, apprezzo Bisseck, le distanze con Pavard sono minime e trovo che de Vrij non sia molto distante da Acerbi. Sono questi i ruoli, negli altri ruoli, quando ci sono i titolari si vede la differenza.
(Fonte: SS24)
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