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B.Carbone analizza Samp-Inter: “Nerazzurri più maturi dei liguri. Miha ha un merito…”

Francesco Parrone

L’ex nerazzuro Benny Carbone a Calciomercato.com fa un’analisi tattica del match della 33esima giornata di Serie A tra Sampdoria e Inter: “La gara vede subito un buon approccio della Sampdoria che con manovre incisive riesce ad...

L'ex nerazzuro Benny Carbone a Calciomercato.com fa un’analisi tattica del match della 33esima giornata di Serie A tra Sampdoria e Inter: "La gara vede subito un buon approccio della Sampdoria che con manovre incisive riesce ad impensierire la difesa dell'Inter, in grado comunque di sventare tutti gli attacchi. Mazzarri si presenta col suo solito 3-5-2: l'Inter si chiude bene in difesa e cerca di ripartire con transizioni veloci, talvolta cercando di saltare il pressing alto della squadra blucerchiata con verticalizzazioni dirette verso l'uomo più avanzato.

La fase di non possesso dell'Inter è leggermente differente rispetto a quanto avevo predetto in virtù del cambiamento di modulo di Mihajlovic, soprattutto sugli esterni: non essendoci cursori avanzati i due centrali della Samp (Gastaldello e Mustafi) lasciano giocare i nerazzurri e quando la palla giunge ai terzini (De Silvestri e Regini) sono i quinti (rispettivamente Nagatomo e D'Ambrosio) ad uscire. Icardi, terminale offensivo, chiude la linea di passaggio per lo scarico sul centrale mentre Palacio, in qualità di seconda punta, gioca in pressing sul mediano basso (Palombo). A centrocampo è l'interno ad uscire su quello di riferimento della squadra avversaria (Kovacic su Obiang e Hernanes su Soriano) mentre l'interno opposto si porta sulla stessa linea del mediano basso (Cambiasso) con una diagonale difensiva, allo scopo di dare maggiore copertura sui movimenti del trequartista avversario (Sansone). Il quinto elemento del centrocampo si abbassa fino a guardare l'interno di riferimento.

In difesa i tre centrali (partendo da sinistra Samuel, Ranocchia e Rolando) vanno in superiorià numerica sulle due punte della Sampdoria (Eder e Maxi Lopez), uscendo in anticipo sulle punte. 

Sono riuscito ad anticipare quella che sarebbe stata la fase di non possesso della Sampdoria: con grande personalità il tecnico Mihajlovic ha attaccato la squadra nerazzurra attraverso un pressing ad altissima intensità, partendo addirittura dal portiere: in attacco le tre punte vanno in parità numerica con i centrali avversari; il pressing adottato da uno dei due interni sul mediano basso ha portato quello doriano a coprire lo spazio lasciato libero dal primo. 

I quattro difensori della Sampdoria hanno tenuto la linea molto alta con gli esterni bassi pronti ad uscire a centrocampo (lasciando sempre libero chiaramente il quinto dalla parte opposta) e andando in superiorità numerica (tre contro due) con l'attacco dell'Inter.

La partita si sblocca al 13' quando, da una rimessa laterale di Rolando, la palla giunge dopo a D' Ambrosio: l'esterno lancia Palacio che crossa per Icardi in mezzo all'area per l'1-0. Da sottolineare l'errata posizione difensiva di De Silvestri, che sin dalla rimessa laterale è troppo avanzato e marca Icardi in maniera poco decisa lasciando all'argentino un corridoio troppo facile da attaccare.

La Samp reagisce in maniera rabbiosa accentuando il pressing e la manovra offensiva fino a schiacciare l'Inter nella sua area: arrivano numerose occasioni tra cui un rigore parato da Handanovic in maniera egregia (grandissima la prestazione del portiere nerazzurro). La partita diventa nervosa: al 20' Eder si fa espellere per somma di ammonizioni, arrivate entrambe nella stessa azione (una per simulazione, l'altra per reazione ). La Samp passa al 4-4-1 tenendo Soriano e Sansone esterni, Palombo ed Obiang centrocampisti centrali e Maxi Lopez unica punta. 

Gli uomini di Mihajlovic però non rinunciano a giocare, anzi intensificano il pressing e si fanno vedere con continuità dalle parti di Handanovic, che si distingue ancora una volta con numerose parate miracolose.Il primo tempo termina sullo 0-1: punteggio che non fa giustizia ad un'ottima Sampdoria, pericolosa anche in inferiorità numerica.

Il secondo tempo riprende esattamente come il primo: sebbene abbia un uomo in meno la Samp si presenta continuamente dalle parti di Handanovic ma è l'Inter ad essere più pericolosa con un buon gioco sulle fasce e ottime verticalizzazioni.

I nerazzurri raddoppiano e poco dopo trovano anche il terzo gol: prima Samuel al 15' colpisce di testa sfruttando al meglio un bel cross messo di Hernanes; poi da una palla persa in fase d'impostazione da Mustafi si genera una ripartenza con D'Ambrosio che serve Icardi per la doppietta personale.

L'organizzazione tattica nella ripresa è quasi assente perchè la Sampdoria arriva a compiere il massimo sforzo cercando di rendersi pericolosa, seppur con un uomo in meno e sotto di tre reti. Dal fronte opposto l'Inter riesce a gestire il possesso e va alla ricerca di filtranti per gli attaccanti e gli esterni. In difesa non ci sono difficoltà per l'Inter a badare a Maxi Lopez, troppo isolato. 

Mihajlovic non molla la presa e passa ad un 4-3-2 inserendo Krsticic ed Okaka: freschezza e forza fisica per cercare di dare qualche problema in più al terzetto di difesa dell'Inter. Al 33' arriva anche il quarto gol: Palacio, dopo aver fatto un bel movimento ad allargare, riceve palla e batte ancora Da Costa, dopo aver triangolato con Alvarez (subentrato a Icardi).

Il finale di partita vede due squadre piuttosto stanche: l'Inter gestisce il possesso palla creando ancora un paio d'occasioni mentre la Sampdoria tenta con orgoglio di superare un impeccabile Handanovic, anche attraverso i calci piazzati. 

La partita termina 0-4 per l'Inter, punteggio che rispecchia a pieno il secondo tempo con i nerazzurri maggiormente maturi e in grado di pungere in maniera letale grazie a Icardi e Palacio, in stato di grazia.

Grande merito va riconosciuto alla Sampdoria (e a Mihajlovic), che non si è mai tirata indietro ed è stata capace di affrontare con coraggio, personalità e con un bel gioco un avversario più titolato e di maggior prestigio: senza Handanovic probabilmente il punteggio sarebbe stato diverso. Anche in inferiorità numerica la Sampdoria ha mostrato di essere propositiva, senza mai tirarsi indietro e tentando di rimettere continuamente in piedi la partita".