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Beccalossi: “L’Inter ha dirigenti con le palle. Brozo? Rinnovo scontato. E Inzaghi…”

Matteo Pifferi

Intervistato da Tuttosport, Evaristo Beccalossi ha parlato degli ultimi mesi dell'Inter, dall'inizio con tanto scetticismo fino all'exploit finale

Intervistato da Tuttosport, Evaristo Beccalossi ha parlato degli ultimi mesi dell'Inter, dall'inizio con tanto scetticismo fino all'exploit finale:

«Precampionato: vado a vedere Parma-Inter. Mi serve per respirare l’aria. Attorno alla squadra, che comunque dopo dieci anni aveva conquistato lo Scudetto, c’è grande scetticismo. Con tanta, troppa gente che parla a sproposito. Al Tardini noto subito che si sta già formando una situazione più che buona. Dirigenti, giocatori e nuovo allenatore si danno da fare. Nonostante la negatività esterna, la società costruisce una rosa forte e competitiva: sostituire Hakimi, Lukaku ed Eriksen non è come bere un caffè. Non si sono mai abbattuti, hanno dimostrato tutti di avere le palle. Chapeau».

Un elogio totale.

«Ricordo perfettamente i vari: “L’Inter è in vendita, allo sfascio, deve affrontare mille problemi”. Steven Zhang ha delegato le persone giuste, con la dirigenza che ha svolto un lavoro straordinario. I fatti lo stanno dimostrando. Inzaghi poi è arrivato in punta di piedi, si è inserito alla grande e i risultati, sia in Champions che in campionato, sono adesso sotto gli occhi di tutti».

Un plauso speciale per Inzaghi.

«Simone ha capito tutto sino dall’inizio, nonostante le voci negative dall’esterno. È un bravo ragazzo, che conosco e apprezzo da tempo, la cui esperienza alla Lazio ne ha certificato un ottimo lavoro. Il suo è un bel percorso, sono ben felice che l’Inter sia ripartita con entusiasmo. Da quel Parma-Inter, di cui manco ricordo il risultato (2-0 per i nerazzurri, ndr), i fatti hanno capovolto tutto».

Quest’anno l’Inter diverte e si diverte.

«A me piacciono gli allenatori vincenti, in un modo o nell’altro. Lui è arrivato nella difficoltà di una squadra vincente in un momento particolare e non ha avuto paura. Ci ha messo del suo, mantenendo alcune caratteristiche dell’anno scorso. È tutto bello. Io ho vissuto tutto negli ultimi anni, non era semplice. C’erano persone che lanciavano illazioni pesanti sulla società, parlando di smantellamento. Ora le chiacchiere stanno a zero».

Lei si sarebbe divertito in questa Inter?

«Oggi viaggiano veloce (ride, ndr). Devo ammettere che le mie caratteristiche erano quelle di cercare di giocare a calcio. Quindi sì, mi sarei divertito sicuramente in questa squadra. Il merito di Inzaghi è di toccare le corde giuste. E di far rendere al meglio i suoi giocatori».

Come accaduto con Calhanoglu.

«Nel calcio si danno troppe cose per scontate. Basta saper prendere un giocatore e ti può stravolgere qualsiasi cosa. Il turco si è inserito alla grande. Di questo ragazzo tutti hanno sempre parlato benissimo, ma la frase era: “Dovrebbe essere più continuo”. Dopo una settimana all’Inter sembrava fosse nerazzurro da 10 anni. Questo significa che mister e compagni lo hanno messo nelle migliori condizioni per rendere. Sta disputando una grandissima annata. Possiede qualità tecniche indiscutibili, doti che lo hanno reso tra i migliori di questa prima parte di stagione».

Discorso che può essere esteso anche a Brozovic.

«Assolutamente. Io do per scontato che rinnoverà. Zero problemi su questo. E mi auguro anche, per quanto specificato pocanzi, che arrivi un meritato prolungamento anche per tutta la dirigenza dell’Inter».

Tra poco riprenderà il campionato.

«Bisogna rispettare le rivali, ma la squadra ha l’impatto del dire con forza: “Ci siamo”. In questo momento credo siano più gli altri a dover rispettare l’Inter».

In Champions una sfida complicata.

«Il Liverpool è fortissimo. Ma nel calcio nulla è scontato. Quindi potrebbe essere ancora più bello. All’Inter si è creata una mentalità vincente. Stai bene, non hai pesi psicologici: i nerazzurri se la possono giocare con tutti».

Non è che chi ha lasciato l’Inter, oggi è pentito?

«Chi ha la fortuna di indossare la maglia nerazzurra non può essere indifferente. Anche se è andato via. Parliamo di professionisti che hanno lasciato il segno, ma la vita va avanti: devi pensare al futuro. Precisato questo, non puoi mai voler male all’Inter, la ami per tutta la vita».

Come i tifosi.

«Ecco qui si può aprire un discorso importante. L’anno scorso i nerazzurri hanno vinto il campionato, senza che i supporters di fatto potessero partecipare per via delle restrizioni dovute al covid. Quest’anno è consentita la loro presenza allo stadio ed è un’occasione di euforia importante, un’ulteriore spinta ai giocatori perché l’Inter sia protagonista».