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L'Inter nel cuore. La pasionaria Bedy Moratti ha seguito la squadra nerazzurra fino ad Abu Dhabi ed è l'unica donna della spedizione negli Emirati. Non perde mai una partita del gioiello di famiglia, figuriamoci se si perdeva il Mondiale.
"L'ultima partita dell'Inter che ho saltato? A Lecce. Avevo 39 di febbre e non mi hanno lasciata partire. Erano cinque anni che non ne perdevo una. Il giorno di Roma-Inter c’era il matrimonio di mia nipote Celeste, ecco: sono quasi scappata dalla chiesa per prendere il treno e.. Non ho neppure mangiato. Però sono arrivata allo stadio dieci minuti prima dell’inizio. Ricordo poi che qualche anno fa mi stavo preparando per pranzo e alle tre del pomeriggio c’era l’Inter che giocava a Empoli. Mi sono detta 'ma che faccio qui, perché non sono allo stadio?' e sono partita. All’ultimo, dopo avermi riconosciuto, mi ha pure scortato la polizia per farmi arrivare in tempo".
L'Inter è un amore vero, una passione che riesce a mostrarsi anche nel silenzio di uno spuntino di mezzanotte insieme a Massimo, presidente nerazzurro e soprattutto fratello della signora Bedy.
"La mia non è una presenza che incombe, ma ci sono sempre. Quando perdiamo, né io nè mio fratello vogliamo vedere o parlare con qualcuno. Se si gioca di sera, all’una di notte vado a casa sua perché so di trovarlo che fa uno spuntino. Mi siedo e mangio pure io. In silenzio", confessa.
In questi giorni ad Abu Dhabi c'è un appuntamento con la storia imperdibile, un modo per avvicinare ancora una volta l'Inter Grande del 2010 alla Grande Inter di Papà Angelo.
"Sarebbe il modo per dare continuità a quello che ha fatto nostro padre, restando noi sempre dell’idea che qualcosa di più grande non si può fare. Perché quello che ha fatto quella squadra, ovvero la Grande Inter, per noi è una cosa unica, inimitabile. D’altronde nostro padre era l’uomo più straordinario che potesse esserci".
Dopo aver vinto tutto e fatto l'impossibile per onorare quel ricordo, vincere non può più essere un'ossessione.
"In ogni caso, qualunque cosa succeda - conclude Bedy Moratti -non si deve mai dimenticare che questa è stata un’annata straordinaria per tutti: società, squadra e tifosi".
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