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La beffa di Leverkusen non cancella percorso e gestione top: è il caso di ricordare che…

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Hanno ragione i giocatori dell'Inter e Simone Inzaghi a rivendicare l'importanza del percorso fin qui fatto in Champions League
Sabine Bertagna Vice direttore 

Hanno ragione i giocatori dell'Inter e Simone Inzaghi a rivendicare l'importanza del percorso fin qui fatto in Champions League. Non si può buttare tutto via per una sconfitta, ma soprattutto non ci si può improvvisamente dimenticare dell'incredibile segmento che i ragazzi di Inzaghi sono stati in grado di realizzare. E a questo proposito, sarebbe anche bene ricordare quali ragazzi di Inzaghi.

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Formazioni Champions

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Manchester City-Inter finisce 0-0. Inzaghi manda in campo la seguente formazione: Sommer, Bisseck, Acerbi, Bastoni, Darmian, Barella, Calhanoglu, Zielinski, Carlos, Taremi e Thuram. Entrano a gara in corso Lautaro, Mkhitaryan, Dumfries, Pavard e Frattesi.


Passiamo a Inter-Stella Rossa, finita 4-0. Inzaghi schiera Sommer, Pavard, de Vrij, Bastoni, Dumfries, Zielinski, Calhanoglu, Mkhitaryan, Carlos, Taremi, Arnautovic. Entrano dalla panchina Frattesi, Acerbi, Lautaro, Asllani, Bisseck.

Young Boys-Inter regala la vittoria ai nerazzurri per una rete a zero. Titolari in campo: Sommer, Pavard, de Vrij, Bisseck, Dumfries, Frattesi, Barella, Mkhitaryan, Carlos, Taremi, Arnautovic. Dalla panchina hanno dato il loro contributo Dimarco, Lautaro, Zielinski, Thuram, Bastoni.

Anche Inter-Arsenal finisce 1-0. Inzaghi sceglie la seguente formazione: Sommer, Pavard, de Vrij, Bisseck, Dumfries, Frattesi, Calhanoglu, Zielinski, Darmian, Taremi, Lautaro. Dalla panchina sono entrati Thuram, Barella, Mkhitaryan, Asllani, Dimarco.

Inter-Lipsia è finita 1-0. I nerazzurri scendono in campo così: Sommer, Pavard, de Vrij, Bastoni, Dumfries, Barella, Calhanoglu, Zielinski, Dimarco, Taremi, Lautaro. Hanno dato il loro contributo anche Bisseck, Thuram, Carlos, Mkhitaryan, Arnautovic.

La prima amara sconfitta è arrivata ieri, con il Bayer Leverkusen (1-0). Inzaghi si era affidato a Sommer, Bisseck, de Vrij, Bastoni, Darmian, Frattesi, Calhanoglu, Zielinski, Carlos, Thuram, Taremi. Dalla panchina Simone ha richiamato Dimarco, Asllani, Barella, Lautaro, Arnautovic.

Ricordiamo il percorso: (6 partite) 4 vittorie, 1 pareggio, 1 sconfitta, 7 gol segnati, 1 gol subito.

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Non dimenticare quanto di buono è stato fatto

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Insomma, prima di ieri sera l'Inter di Inzaghi era l'incredibile squadra che volava in Champions League. Una squadra capace di non prendere gol nemmeno contro il Manchester City. Brava a vincere senza scoprirsi troppo. Efficace e cinica. C'era qualcosa di magico nel non aver mai preso un gol nei difficili territori del calcio europeo. Qualcosa di inafferrabile e a tutti sarebbe piaciuto che questo incantesimo non venisse spezzato. Mai.

Ma, come hanno recitato più o meno quasi tutti i nerazzurri ieri sera, questo è il calcio. La rabbia, semmai, dovrebbe provenire dalla banalità del gol preso. Dalla disattenzione nei minuti finali. Da piccoli errori di valutazione che hanno portato il Bayer Leverkusen a raccogliere quanto seminato in oltre 90 minuti. La reale difficoltà dei nerazzurri nel proporsi in fase offensiva si è parlata molto anche con gli interpreti che Inzaghi ha schierato in campo. Taremi sembrava quasi perso nella letale ragnatela ordita dai tedeschi per sopprimere il gioco dell'Inter. Squadra asfissiante, il Bayer, e incredibilmente aggressiva. Taremi e Thuram hanno faticato.

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In alcuni momenti della partita è stato difficile tenere le distanze giuste per i nerazzurri. Gli esterni erano quasi sempre schiacciati. Dopo poche battute si è intuito subito come questo non fosse il palcoscenico giusto per far scivolare la palla tra tacchi e intuizioni. Tutti intercettati. "Gioca semplice" si è rivelato l'unico mantra utile a destreggiarsi tra i tedeschi abili ad andare sulle seconde palle e a involarsi in velocità. Impossibile spegnere la concentrazione, anche solo per poco.

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Nonostante tutte queste caratteristiche, l'Inter stava portando a casa un pareggio. Ogni partita è un insieme di errori di valutazione se perdi o di incredibili intuizioni se vinci. Inzaghi, in Champions League, ha applicato costantemente la logica del turnover. È andato a giocarsi ogni partita dando priorità alla gestione delle risorse, con qualche scelta obbligata. Nell'applicazione di questa filosofia Inzaghi ha perso una sola partita e incassato un solo gol. Hanno ragione i ragazzi e Simone Inzaghi. Tutto questo non può e non merita di essere cancellato dalla sconfitta di ieri sera.