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Bellinazzo: «Inter, passività  in aumento. L’Uefa la cura e si rischia…»

Marco Bellinazzo, giornalista del Sole 24 Ore, scrive sul suo blog le ultime riflessioni sul passaggio di proprietà in casa Inter e confronta i bilanci spiegando il recente aumento delle passività e i grossi rischi che l’Inter starebbe...

Lorenzo Roca

Marco Bellinazzo, giornalista del Sole 24 Ore, scrive sul suo blog le ultime riflessioni sul passaggio di proprietà in casa Inter e confronta i bilanci spiegando il recente aumento delle passività e i grossi rischi che l'Inter starebbe correndo al cospetto dell'Uefa, massimo organo calcistico continentale: «I conti dell'Inter, alla vigilia del passaggio di consegne alla cordata indonesiana, sono in netto peggioramento. Dai -77 del bilancio 2011/12 si è passati ai -88 milioni del bilancio al 30 giugno 2013. Una perdita di un terzo più elevata rispetto a quanto fin qui trapelato che, da un lato, dà maggiore chiarezza alle "ragioni" della cessione e, dall'altro, mette il club nerazzurro in una posizione di difficoltà rispetto ai parametri del fair play finanziario (che, tra le altre cose, ammette la ricapitalizzazione di perdite nel biennio 2012/13 per soli 45 milioni). 

L'Inter, l'anno scorso, nel bilancio al 30 giugno 2012 aveva un patrimonio netto negativo per 21 milioni (il patrimonio netto al 30 giugno 2012, infatti, risultava composto da un capitale sociale pari ad 40,8 milioni, da riserve per 15 milioni, da cui andava appunto sottratta la perdita di 77). 

L’assemblea 2012 aveva disposto così un aumento di capitale per 35 milioni. E una cifra superiore dovrà essere stanziata dall'assemblea che si terrà a fine ottobre (il 27 o il 29) per ripianare gli 88 milioni di perdite accumulate nella stagione 2012/13. L'Inter, nonostante i progressi fatti sul fronte dell'abbattimento del monte ingaggi, quindi sarà il club italiano sorvegliato speciale dagli organi di controllo contabile della Uefa, con tutti i rischi che ne conseguono in termini di esclusione dalle competizioni (ma la sanzione potrebbe essere più blanda). Una tegola comunque non da poco per la nuova gestione».