- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
ultimora
"La rivoluzione di Erick Thohir nei prossimi mesi cambierà radicalmente il volto dell’Inter alla ricerca di un rilancio internazionale. Ma non tutti i dubbi (finanziari) sono fugati. Anzi. La sensazione è che il club nerazzurro, mai come prima in passato, sia seduto davanti alla propria Storia e dovrà trovare da solo la forza di rialzarsi e rimettersi a correre. Pena il fallimento. Nessun mecenate potrà soccorrerlo. Perché le regole del fair play finanziario prescrivono la creazione di club autonomi e autosufficienti. E perché il magnate indonesiano non ha alcuna intenzione di emulare Massimo Moratti che nei suoi 18 anni di presidente ha staccato assegni per 1, 2 miliardi di euro".
Così Marco Bellinazzo, giornalista del Sole 24 ore parla dell'Inter, di quanto sta accadendo al club nerazzurro che si è scisso in due società: Inter e MediaCo: "Nella prima confluiranno le attività di merchandising, le Accademie, l’organizzazione degli eventi e il ticketing di San Siro. Nella seconda i contratti relativi ai diritti tv e alle sponsorizzazioni (incluso quello appena firmato con Infront Italy)", spiega il giornalista.
Il piano per rifinanziare l'Inter vale 250 mln: "Dovrebbero essere utilizzati in primo luogo per sostituire le garanzie prestate personalmente da Moratti (per circa 80 milioni) e le linee di credito aperte presso banche italiane (Intesa Sanpaolo, Bpm e Banco popolare soprattutto) anche attraverso operazioni di factoring (vale a dire di anticipi sui futuri introiti legati ai diritti tv e alle principali sponsorizzazioni), per complessivi 180/190 milioni. In secondo luogo per far fronte alla gestione corrente che brucia 60/70 milioni all’anno", spiega l'esperto.
NUMERI - "Al 30 giugno 2013 l’Inter aveva debiti totali per 432 milioni (a fronte di crediti per 145 milioni). I debiti verso banche erano pari a 91 milioni, quelli verso il Credito Sportivo a 15,6 milioni, i debiti per cessioni pro soluto ammontavano a 50 milioni, i debiti verso altri club nazionali a 93 milioni (compensati da crediti per 72 milioni) e quelli verso club stranieri a 23 milioni. Infine, i debiti verso i fornitori pesavano per 73 milioni (di cui 35 per commissioni verso gli agenti Fifa). Proprio i debiti verso i fornitori sarebbero in aumento negli ultimi mesi (anche perché la Covisoc controlla solo il regolare pagamento di stipendi e debiti tributari ai fini delle sanzioni) con ritardi crescenti nei pagamenti. Segnale di una crisi di liquidità o della scelta di addivenire a rinegoziazioni dei contratti passati ritenuti troppo onerosi. In ogni caso, non un segnale incoraggiante", continua l'articolo.
Da adesso in poi sarà l'Inter a garantire per l'Inter. Il club nerazzurro dovrà essere capace di fare ricavi per oltre 250 milioni (contro i 170 operativi del 2013). "Una scommessa ambiziosa che Thohir e i suoi soci e sostenitori sono convinti di poter vincere".
© RIPRODUZIONE RISERVATA