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Giocare a calcio a livello professionistico per la maggior parte dei ragazzi è decisamente un sogno nel cassetto, se poi questo si realizza andando a finire in uno dei club più importanti al mondo la vita da quel momento può cambiare radicalmente in bene o in male.
In tutto questo però, il giovane César Beltràn colombiano classe '95, ha avuto qualche obiezione. Lui l'opportunità di vestire la maglia di una grande società come l' Inter l'ha già qualche anno fa, quando il club nerazzurro gli propose un contratto professionistico successivamente declinato per intraprendere una carriera ben diversa: "Quando andai a vivere a Lodi con la mia famglia iniziai a giocare nella squadra dell'oratorio. A 18 anni l'Inter mi vide e mi propose un contratto, lì sono i club a cercare i calciatori e non il contrario. Questa è una cosa che accade raramente, in più io sono un tifoso nerazzurro. Mi allenai con la Primavera per due settimane, tutto andò bene e mi chiesero di firmare. L'offerta arrivò nel mese di febbraio del 2014 e già allora avevo preso una decisione diversa, quella di andare a studiare a Bruxelles. Ero già stato ammesso dovevo solo dare conferma per l'alloggio.
I miei genitori ovviamenti hanno sempre sostenuto le mie scelte. Ho ascoltato il mio cuore perchè era la mia vita, ho optato per gli studi perchè all'Inter non avevo alcuna garanzia di successo. Devo dire che il club ha reagito bene, loro sono abituati a lavorare con i ragazzi".
Ovviamente non tutti in famiglia appoggiarono subito la scelta di lasciare andar via un'opportunità del genere: "Mio fratello era pazzo per questo!! Anche lui ha giocato per le giovanili dell'Inter ma per un infortunio non riuscì a fare carriera. Inizialmente non appoggiò la mia decisioe, dopo però capì la mia volontà...".
Nonostante la difficile decisione, l'ormai 21enne Beltràn non dimentica quelle poche settimane in cui si allenò con la squadra: "Tutto era veramente emozionante, dovevo confermare quello che pensavano su di me. In quelle settimane non icontrai Guarin ma conobbi Ivan Cordoba dopo qualche anno, una persona veramente eccezionale, lui mi presentò tutta la squadra".
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