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Una volta arrivato nel parcheggio di casa sua, nei pressi di Montecarlo, le aveva accarezzato una coscia, poi si era masturbato con una mano mentre con l'altra aveva cercato di attirare la donna a sé per baciarla. La ragazza era riuscita a divincolarsi e a fuggire, e poi aveva chiamato la polizia. Successivamente agenti delle forze dell'ordine avevano fermato il calciatore, che si era rifiutato di rispondere alle loro domande, e gli avevano fatto il test dell'etilometro, dal quale era risultato un elevato tasso alcolico. "Non ricordo nulla, non posso dire se sono stato io. È a causa dell'alcol che sono qui - aveva spiegato Ben Yedder, con voce flebile, durante il processo -. A causa dell'alcool ho problemi di memoria. Non ero me stesso, so che è brutto, ma ero sotto l'effetto di alcool, avevo bevuto per un paio di giorni: sono una persona sola, ho difficoltà a fidarmi delle persone perché in passato sono stato tradito in parecchie storie. E così mi sono rifugiato nell'alcol, però mi rendo conto che è stato l'errore peggiore della mia vita".
Ultimamente il calciatore, dopo essersi sottoposto a un trattamento di disintossicazione presso l'ospedale universitario di Nizza, ha aderito a un programma di fitness completo, con la speranza di trovare questo inverno un club che lo ingaggi. Ma i suoi guai giudiziari non sono finiti. Dopo questa nuova sentenza, che fa seguito alla condanna per frode fiscale in Spagna, dove ha giocato per il Siviglia tra il 2016 e il 2019, il 27 dicembre Ben Yedder dovrà affrontare un processo per violenza psicologica nei confronti della moglie, la quale ha chiesto il divorzio.
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