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Nella giornata di ieri, il Consiglio di Amministrazione dell'Inter ha approvato il bilancio del club con un passivo record di 245,6 milioni di euro. Sul pesante deficit ha pesato la pandemia e la chiusura degli stadi.
"In fondo, questi numeri cupi, devono essere letti assieme a quelli dell’esercizio passato, il primo ad essere pesantemente ammaccato dal virus. E le perdite interiste nel biennio si intrecciano a quelle di Milan e Juve, il trio su cui si poggia il sistema per il 75%. Le grandi in due stagioni hanno, infatti, bruciato quasi un miliardo. In casa nerazzurra, questa situazione ha orientato le scelte nell’ultima tormentata estate, anche se i benefici contabili degli addii di Lukaku-Hakimi si vedranno solo tra 12 mesi. Il trasferimento di Achraf a Parigi è diventato ufficiale il 6 luglio. Fosse arrivato una settimana prima, i nerazzurri avrebbero inserito già in questo esercizio almeno una delle due plusvalenze, che sono da quantificare all’incirca in 60 milioni e che verranno quindi messe a bilancio nel 2021-22", spiega La Gazzetta dello Sport.
"In quel momento, però, i nerazzurri hanno privilegiato il bisogno immediato di cash per mettere in sicurezza i conti del club e pagare le scadenze. In termini di cassa, per gestire questa stagione dovrebbero quindi bastare proprio gli incassi dell’ultimo mercato, a cui va sempre aggiunto il secondo bond da 75 milioni emesso a luglio 2020 e gli 80 milioni arrivati a maggio come finanziamento soci da Suning. È solo una parte del prestito di Oaktree da 275 milioni, il resto è ancora tutto in mano a Zhang. In questo scenario, la società si è rimessa sui binari ed è tornata a essere in regola con il pagamento degli stipendi, avendo liquidato già le mensilità di luglio e agosto", aggiunge il quotidiano.
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