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Il tecnico del Benevento Roberto De Zerbi ha parlato in conferenza stampa in vista della sfida contro l'Inter, in programma sabato sera a San Siro:
"Abbiamo recuperato tutti i calciatori tranne D'Alessandro, la cui situazione richiede ancora un po' di tempo. L'Inter? Il fatto di aver vinto contro il Crotone non solo prolunga la nostra speranza, ma aumenta anche la consapevolezza di poter fare bene. La gare fatte contro Napoli e Roma ci hanno dato maggiori convinzioni per la sfida di sabato, fermo restando che affronteremo una squadra più forte di noi che è allenata da uno dei migliori allenatori italiani. Andremo a Milano con umiltà, ma con una voglia pazzesca di fare risultato perché per noi potrebbe rappresentare la svolta della stagione. Ho visto diverse partite dei nerazzurri, tra cui quella persa con il Genoa. Al di là del risultato, hanno dato vita a una buona prestazione. Voglio che la mia squadra entri in campo sapendo già cosa fare. Non voglio che si alzi la testa per guardare lo stadio o il colore delle maglie avversarie, ma un pizzico di pazzia nel vederci portare via punti. Non dico questo perché l'Inter è in difficoltà. Abbiamo un disperato bisogno di punti e questo aspetto lo metterò in evidenza anche nelle vigilie dei match contro Lazio e Juventus".
MOMENTI- "Rispetto a Roma dobbiamo capire che la partita è fatta di tanti momenti e nessuno di essi è uguale rispetto agli altri. Quando l'avversaria ci mette sotto, bisogna far passare quel momento di difficoltà perché poi ce ne saranno altri in cui avremo maggiori possibilità di fare la partita. Per fare questo occorre essere lucidi, preparati e concentrati. Questo è venuto un po' a mancare in occasione del secondo gol del Napoli e nella ripresa dell'Olimpico".
CONDIZIONE FISICA - "Mi aspetto una gara fisica. Se Zenga ha detto di aver preparato la partita per sfruttare il nostro calo fisico nel secondo tempo, probabilmente ha ragione. Se andiamo indietro nel tempo, però, si può notare che le vittorie contro Chievo e Sampdoria sono giunte tutte nei secondi tempi. Non è un problema strutturale, ma naturale. La migliore condizione si raggiunge solo con la partita perché nulla è più allenante dei novanta minuti".
CALENDARIO - "Guardo il mio calendario e anche quello delle altre per stimolarmi e per cercare di vedere un'idea fattibile di ciò che vogliamo. Mancano così tante partite che è ancora tutto possibile. In testa ho solo l'obiettivo di vederci a San Siro senza subire, ma con la consapevolezza di andare lì per fare risultato e non per la presenza".
RITMO - "Bisogna fare la gara alzando e abbassando i ritmi. Se si lavora in maniera giusta, arriveremo a ottenere il ritmo visto nel primo tempo a Roma per novanta minuti. Se potessi partirei a duemila all'ora a Milano. Sarà importante saper leggere la gara e gestire i vari momenti".
(ottopagine.it)
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