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Benitez come Mazzarri, il sogno proibito è lo stesso: “Avevo chiesto…”

Dario Di Noi

Rafa Benitez come Walter Mazzarri, oppure viceversa, anche se la sostanza, in fondo, non cambia. Due tecnici uniti da un destino, un destino che li ha voluti uno erede dell’altro alla guida del Napoli, oltre che seduti sulla panchina...

Rafa Benitez come Walter Mazzarri, oppure viceversa, anche se la sostanza, in fondo, non cambia. Due tecnici uniti da un destino, un destino che li ha voluti uno erede dell’altro alla guida del Napoli, oltre che seduti sulla panchina dell’Inter ad un paio di stagioni di distanza. Entrambi, a Napoli e a Milano, di situazioni simili fra loro ne hanno vissute parecchie, ma oggi scopriamo che, in cuor loro, tutti e due nell’ultimo anno hanno condiviso lo stesso identico desiderio: quello di strappare alla Bundes Luiz Gustavo, evidentemente l'uomo perfetto per la loro idea di calcio.

Quanto fosse forte questo desiderio, Mazzarri lo ha ribadito più di una volta. Benitez no, finora lo aveva tenuto nascosto, salvo poi rivelarlo 24 ore prima di sfidare lui e il suo Wolfsburg in Europa League. “Quando ho iniziato il mio percorso” - parola di Benitez - “ho segnalato giocatori come Luiz Gustavo, Perisic e Schurrle: li abbiamo seguiti per tanto tempo, ma non abbiamo potuto prenderli. Ora qualcuno di loro non gioca molto, da noi poteva essere titolare”. Insomma, sulla falsa riga di Mazzarri, lo stesso Benitez avrebbe fatto i salti di gioia qualora il suo club fosse accorso in aeroporto ad accogliere il centrocampista brasiliano. Eppure anche lui, come il collega Walter, si è dovuto arrendere all’evidenza: Luiz Gustavo è e resterà un sogno proibito, quanto rimpianto, per la nostra Serie A.