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La chiave della finale?
—«Molto dipenderà da come difenderà l’Inghilterra: se avrà tre uomini, la Spagna dovrà avere le idee chiare su come attaccare e difendere contro gli esterni inglesi. Se la Spagna avrà più possesso palla, l’Inghilterra dovrà essere in grado di andare in contropiede, altrimenti difenderà a 5 e avrà difficoltà a uscire».
Yamal è il volto del torneo. Dove può arrivare? Può fare davvero la storia?
—«Troppo presto per dirlo. Ha ottime possibilità per diventare un grande giocatore, anzi lo è già, ma per esserlo per molti anni devi vedere come lui e il suo ambiente si evolvono a livello emotivo, come lui e coloro che lo circondano lo influenzeranno, come sapranno gestire il successo, in un modo o nell’altro».
Le ricorda qualcuno?
—«Sì, ha le qualità di giocatori come Di Maria, Salah, Saka, anche se non è veloce come loro. Ma essendo mancino e giocando a destra, i suoi dribbling a rientrare e i suoi cross sono simili a molte giocate di quei tre».
La Spagna continua a produrre talenti. Una fabbrica. Il segreto?
—«Una buona formazione degli allenatori. Migliorando le condizioni di base e la formazione degli allenatori, cresce il livello generale. C’è una buona metodologia di base. E tanto talento».
L’Inghilterra sembra stanca: la Premier League è davvero così difficile, frustrante, stressante?
—«Ci sono giocatori di Premier che giocano in altre Nazionali e non sembrano stanchi, quindi è più un cliché. Se ne parla dall’inizio, ma il rendimento dell’Inghilterra è migliorato man mano che il torneo andava avanti, quindi può essere anche qualcosa di mentale, più che di fisico».
L’Italia è in crisi. Di risultati e di talenti. Perché?
—«Ma ha un grande allenatore che con il tempo e il lavoro troverà la soluzione per riportare gli azzurri a essere competitivi. Andrà meglio, ne sono sicuro, fidatevi».
Lei è nel panel Uefa degli osservatori tecnici. Quale tendenza tattica e tecnica ha notato in questo torneo?
—«Meno possesso inutile nella propria metà campo, più possesso palla alla ricerca dell’efficacia e nella metà campo avversaria. La maggior parte dei gol vengono comunque segnati con meno di 6 passaggi, il che significa in molti casi recupero e contropiede. Ci sono stati più tiri da fuori area, forse perché le squadre più forti hanno più palla nel campo opposto e costringono le altre a chiudersi, quindi il tiro da fuori area diventa una buona opzione».
Come vede la serie A?
—«Le italiane hanno fatto molto bene in Europa. La Premier ha strapotere economico, ma il calcio italiano è sempre stato competitivo e continuerà ad esserlo».
Il nuovo Napoli di Conte?
—«Buon allenatore, buona squadra e una tifoseria che la sosterrà fin dall’inizio. Può tornare a vincere».
Inter e Milan vivono fasi molto diverse.
—«L’Inter ha la rosa migliore in questo momento, ma il Milan ha fatto molto bene con Pioli e può recuperare quel livello. Non dimentichiamo la Juve, che sarà sempre forte, e la Roma, che in questi mesi è migliorata tantissimo. Ci sarà da divertirsi».
E il suo, di futuro?
—«Ho più esperienza, mi piace competere per qualcosa e allo stesso tempo migliorare i giocatori, quindi aspetto una nuova sfida, un progetto vero e proprio. Contano le sfide, non i soldi».
(Corriere della Sera)
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