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Berardi: “Io sottovalutato. Pronto per una big, voglio la Champions. A gennaio…”

Berardi: “Io sottovalutato. Pronto per una big, voglio la Champions. A gennaio…” - immagine 1
L'attaccante ha scelto di rimanere a Sassuolo dopo il grave infortunio, ma ha ancora l'ambizione di giocare ai massimi livelli
Fabio Alampi Redattore 

Dopo il brutto infortunio che lo ha costretto a chiudere in anticipo la scorsa stagione, Domenico Berardi è finalmente tornato in campo. L'attaccante classe '94 è rimasto ancora una volta al Sassuolo, accettando di ripartire dalla Serie B, ma ha ancora l'ambizione di confrontarsi con i massimi livelli. Lo ha raccontato nel corso di un'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport: "Sono rimasto a Sassuolo perché questa è la mia seconda famiglia e non è un modo di dire. Non dimenticherò mai il rapporto con il dottor Squinzi e sua moglie, che mi hanno trattato come un figlio e mi hanno fatto crescere. Era amore reciproco. E anche con Giovanni Carnevali c'è un legame simile".

L'infortunio ha tolto l'Europeo a lei e la Serie A al Sassuolo. Più il dolore fisico o quello psicologico?

"Mi è crollato il mondo addosso. Soffrivo per non poter aiutare il Sassuolo e perché all'Europeo tenevo molto. Quando stai fermo a lungo, puoi solo pensare e allora cercavo di ricordare le cose belle. Mia moglie Francesca e i nostri figli mi hanno aiutato davvero tanto, i primi due mesi sono stati durissimi. Vivevo buttato sul divano".


Le piacciono le responsabilità?

"Molto. Non me le danno gli altri, sono io a cercarle. Mi è sempre piaciuto dare una mano, essere a disposizione dei compagni, in particolare dei più giovani. L'amore per lo sport mi ha portato a comportarmi sempre così".

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Dal 2013, suo primo anno in A, questa è la classifica cannonieri: Immobile 196, Higuain 125, Zapata 124, Berardi 122, Dybala 121. Si sente un po' sottovalutato?

"Se guardo i numeri, un po' sì. In fondo io ho giocato e segnato sempre in una squadra che non lottava per lo scudetto o per le coppe. Quella classifica dice che faccio parte di un gruppetto composto da grandi calciatori e io sono un esterno, non un centravanti. Mi sono sempre caricato contro squadre importanti e negli stadi mitici. Quando gioco a San Siro, per citarne uno, vivo il sogno di ogni bambino e do il massimo per dimostrare sempre di poter stare in un posto così magico. E mi godo un'altra soddisfazione: so di essere l'idolo indiscusso dei fantallenatori e va bene così".

Per restare a Sassuolo ha rinunciato a vincere, a fare la Champions, a guadagnare di più. Perché?

"Fino ai 26-27 anni non mi sentivo maturo. Io voglio giocare sempre e in quegli anni rifiutavo l'idea del turnover e della panchina. Forse era anche mancanza di fiducia nei miei mezzi, non credevo in me al 100%. Non ho rimpianti, ma nel frattempo ho capito, sono maturato e da due-tre anni sono pronto per un'altra avventura".

Una volta disse: «Potendo scegliere, giocherei nel Liverpool». Ha potuto scegliere e ha scelto di restare sempre al Sassuolo. C'è stato un momento in cui hai pensato di andare via?

"Sì, più di uno. Tre anni fa mi voleva l'Atalanta, ma dissi di no perché non ritenevo di essere adatto soprattutto dal punto di vista fisico a quel tipo di gioco. L'anno scorso volevo andare alla Juve, ma i club non si sono accordati. Io ci rimasi male, ho litigato con la società perché era il momento giusto. Ma poi ho voltato pagina e ho ripreso a dare tutto per il Sassuolo".

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Un momento in cui ha pensato: «Ho sbagliato a non andare via»?

"Con la testa dei 30 anni le dico che a 20-21 avrei potuto credere di più in me stesso e provarci. Però le scelte si fanno quando bisogna farle".

Un momento in cui ha pensato: «Maledizione, io la Champions la voglio giocare»?

"Da tre anni a questa parte, sempre. La musica della Champions la voglio sentire dal campo. È un'ambizione profonda, che voglio soddisfare".

Già a gennaio o nella prossima stagione?

"Se a gennaio, dopo questi mesi col Sassuolo, sarò al 100% e arriverà l'offerta giusta, andrò via. Altrimenti, se non sarò ancora il miglior Berardi e avrò bisogno di giocare per ritrovare la migliore condizione, resterò qui fino a giugno. Valuteremo con la società, come sempre".