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Beretta avverte le big: “In futuro niente più mecenatismo col fair play finanziario”

Nel prossimo futuro, nel mondo del calcio, «il modello del mecenatismo non sarà più ammesso». A sostenerlo è il presidente della Lega Calcio di Serie A, Maurizio Beretta, intervenuto alla presentazione del corso di perfezionamento in diritto...

Daniele Mari

Nel prossimo futuro, nel mondo del calcio, «il modello del mecenatismo non sarà più ammesso». A sostenerlo è il presidente della Lega Calcio di Serie A, Maurizio Beretta, intervenuto alla presentazione del corso di perfezionamento in diritto sportivo e giustizia sportiva della facoltà di Giurisprudenza dell'Univeristà Statale di Milano. «Il fair play finanziario deciso dall'Uefa - ha osservato - impone, nel lasso di 3 anni, il pareggio di bilancio per le società vietando la ricapitalizzazione delle perdite. Pertanto - ha sottolineato - il modello del mecenatismo non sarà più ammesso nel futuro». Per questo - ha proseguito Beretta nella sua disamina - occorrono dei «correttivi a livello di quadro normativo e di sviluppo economico. Serve - ha puntualizzato - un cambiamento profondo a livello strutturale: stiamo cercando di farlo anche nell'accordo collettivo con i calciatori». Anche perchè, ha ammonito ancora Beretta, «il peso del costo del lavoro sul fatturato, pari al 75%, non ha paragoni in ogni altro settore. È irragionevole - ha proseguito - non lavorare sui ricavi e sul controllo dei costi». A giudizio del presidente della Lega Calcio di Serie A, quindi, bisogna «nell'interesse di tutti, imprimere un cambiamento. Mentre il resto del mondo va avanti ci sono realtà che restano cristallizzate in regole molto arcaiche -ha precisato - e contratti collettivi che restano bloccati per anni. Dobbiamo imprimere un cambiamento - ha aggiunto ancora - farlo con reciproca fiducia e in un contesto condiviso. Ma - ha concluso - dobbiamo assumere l'onere delle decisioni, essere rapidi, veloci e capaci di adattarci alle situazioni».