FC Inter 1908
I migliori video scelti dal nostro canale

Ultim'ora


ultimora

Caso Ultras, verbale Beretta: ecco perché Bellocco era entrato nel direttivo

Caso Ultras, verbale Beretta: ecco perché Bellocco era entrato nel direttivo - immagine 1
Dalla confessione dell'ex capo ultrà che ha deciso di collaborare dopo aver ucciso il 4 settembre scorso il rampollo di n'ndrangheta arrivano alcuni dettagli sulla vicenda
Eva A. Provenzano Caporedattore 

Andrea Beretta è l'ex Capo della Curva Nord che a settembre ha ucciso Antonio Bellocco, uomo della n'drangheta calabrese. È stato arrestato per l'omicidio e da lì, nell'inchiesta Doppia Curva, sono arrivati qualche mese dopo gli arresti che hanno raso al suolo i direttivi delle curve di Inter e Milan. Il quotidiano Il Giorno ha pubblicato nelle scorse ore alcune parti del verbale con le dichiarazioni di Beretta che ha deciso di collaborare con la giustizia.

Ha spiegato per esempio come mai ha deciso di coinvolgere nel direttivo della Curva Nord Antonio Bellocco, l'uomo che poi ha ucciso. "Lo abbiamo fatto per mantenere il controllo dello stadio, per difendere la Curva Nord dall’invasione dei neofascisti di Hammerskin (gruppo neonazista formatosi in Texas alla fine degli anni ’80)", ha spiegato. In sostanza lui e Marco Ferdico, altro capo della Nord, per difendersi si sono riferiti a 'forze esterne' e la loro decisione si è rivelata fatale.


Caso Ultras, verbale Beretta: ecco perché Bellocco era entrato nel direttivo- immagine 2

«Gli Hammer dopo la morte di Boiocchi si presentano a casa di Debora e le prendono la cassa della Curva». Il gruppo di Beretta reagisce. Lui e Ferdico si presentano a casa del leader degli Hammer, Domenico “Mimmo” Bosa. La prima volta erano andati a parlare con il capo degli Hammer portandosi dietro 'tale Salvatore' che secondo Ferdico «era uno pesante, di una famiglia calabrese, che poteva fare comunque delle pressioni per farci ridare la cassa». Ma «quando arriviamo sopra vediamo che non aveva la stoffa di quella roba lì», tanto che Bosa fa la voce grossa e insulta Ferdico. Beretta spiega che gli Hammer si ritenevano i successori di Vittorio Boiocchi. Insomma, la situazione non si risolve.

Caso Ultras, verbale Beretta: ecco perché Bellocco era entrato nel direttivo- immagine 3

La seconda carta

—  

E così arriva l'altra carta di Ferdico che disse a Beretta che sarebbe arrivato un altro uomo a dare una mano. Nel verbale si legge: «Guarda che c’è questo personaggio, viene su questo ragazzo che ci aiuterà a risolvere». E si tratta ovviamente di Antonio Bellocco. Con lui tornano dal leader degli Hammer. «Lui mi dice, “adesso quando andremo a casa di questo qua tu devi dire che ci conosciamo da tanto tempo”». Io, dice Beretta, gli «ho descritto che Bosa era il capo di questa frangia politica che erano gli Hammerskin, che era ai domiciliari per robe di estorsione, che aveva fatto la galera».

Sull'incontro con il leader degli Hammer Beretta nella sua confessione racconta: «Io tiro un pugno sul tavolo mi arrabbio con gli Hammer. L’odio che c’ho io è sempre nei confronti loro, perché nelle mie problematiche maggiori ci sono sempre stati loro». Alla fine Bellocco convince gli Hammer a fare un passo indietro rispetto alle pretese sulla Curva. E aver risolto quella situazione gli permette di entrare nel direttivo della Curva Nord.

Su questo Beretta spiega: «Antonio me l’ha sempre detto che per loro era una roba di prestigio che avessero le mani dentro la Curva Nord, in termini criminali. Le referenze all’interno del contesto delle Curve, è un po’ una roba che fa gola a queste associazioni criminali». I dissapori nascono per come Beretta gestisce la cassa: «Io non avevo niente da nascondere. Ma questa è gente che non ha mai lavorato, non sa cosa vuol dire lavorare». Da quei dissapori capisce che: «Mi vogliono stirare». Nella colluttazione in un Smart, il 4 settembre 2024, è lui ad uscire vivo e a morire è Bellocco.

(Fonte: Il Giorno - Calcio e Finanza)

I ricavi ottenuti da pubblicità personalizzata ci aiutano a supportare il lavoro della nostra redazione che si impegna a fornirti ogni giorno informazione di qualità.

Rcs Mediagroup si impegna quotidianamente a fornirti informazione di qualità attraverso il lavoro di giornalisti, grafici e tecnici. Per garantire un'informazione libera e accessibile facciamo ricorso a pubblicità profilata che copre i costi della navigazione così da permetterti di usufruire di una parte dei contenuti gratuitamente. Senza la pubblicità l'accesso ai nostri servizi avviene previo pagamento a pacchetti di abbonamento crescenti per contenuti e costo. Scegli se accedere al servizio di base permettendoci di erogare pubblicità personalizzata o aderendo a un piano di abbonamento equivalente.

Come indicato nella cookie policy, noi e terze parti facciamo uso di tecnologie, quali i cookie, per raccogliere ed elaborare dati personali dai dispositivi (ad esempio l'indirizzo IP, tracciamenti precisi dei dispositivi e della posizione geografica). Per installare i cookie che garantiscono le funzionalità tecniche, non è necessario il tuo consenso. Con il tuo consenso, noi e alcune tra 963 terze parti presenti in questa lista - inserzionisti nonché intermediari del mercato pubblicitario di volta in volta coinvolti -, potremo mostrarti pubblicità personalizzata, misurarne la performance, analizzare le nostre audience e migliorare i nostri prodotti e servizi. Puoi liberamente conferire, rifiutare o revocare il consenso a tutti o alcuni dei trattamenti facendo click sul pulsante "Preferenze" sempre raggiungibile anche attraverso la nostra cookie policy. In caso di rifiuto integrale o delle singole finalità necessarie all'erogazione di pubblicità e di contenuti personalizzati, potrai scegliere di aderire a un piano di abbonamento. Puoi acconsentire direttamente all'uso delle tecnologie sopra menzionate facendo click su "Accetta e continua" o rifiutarne l'uso e abbonarti facendo click su "Rifiuta e abbonati".