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Intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, Beppe Bergomi, ex difensore e capitano dell'Inter, ha parlato così del possibile scambio con la Roma tra Edin Dzeko e Alexis Sanchez.
Bergomi, che idea si è fatto di questa ipotesi di mercato?
«Chiaramente un affare del genere sarebbe un messaggio alle rivali e permetterebbe all’Inter di fare un ulteriore step di crescita. Quando arrivi a un certo livello, l’ultimo passo diventa quello più complicato da fare. Ma Dzeko, se arriva con la testa giusta, è proprio quel giocatore che ti proietta in una nuova dimensione».
Sembra chiaro che lei sia molto favorevole allo scambio, visto in ottica Inter.
«Beh, così su due piedi, come si fa a dire il contrario? Confesso di essere anche un po’ sorpreso, comunque l’idea Dzeko mi piace tanto, anche se nel mio immaginario vedo sempre una coppia di attaccanti completa quando si ha un centravanti puro e una punta che gli gira intorno. Chiaro che bisognerà stare attenti anche ad eventuali effetti negativi…».
Ad esempio?
«Non c’è certezza che una soluzione del genere funzioni al cento per cento, perché alla fine vai a toccare degli equilibri anche mentali che questa squadra sembra finalmente essere riuscita a raggiungere».
Però il bosniaco è sempre stato un pallino di Conte, che da subito aveva pensato a Lukaku-Dzeko per la sua Inter, anche per far crescere Lautaro senza pressioni.
«D’accordo, ma parliamo di un anno e mezzo fa. In questo lasso di tempo possiamo dire che Lautaro qualcosina ha dimostrato, non crede? Ecco, non vorrei che poi Martinez possa sentire il contraccolpo psicologico di un altro attaccante così forte e carismatico. Perché poi chi tieni fuori?».
Beh, intanto Dzeko sembra perfetto per giocare sia con Lukaku sia con Lautaro.
«Di sicuro è impossibile vederli tutti e tre in campo insieme, mentre Sanchez permette a Conte di puntare anche sul tridente in caso di necessità, perché Alexis ha le qualità per ballare anche sulla trequarti, come abbiamo visto nell’ultimo derby. Con Edin però l’Inter avrebbe una carta in più da giocare contro le difese chiuse, perché col bosniaco puoi permetterti di alzare la palla, di buttarla in avanti e sfruttare il gioco aereo, cosa che oggi manca ancora a Lukaku. Romelu è devastante, ma nonostante il fisico, non è un gran colpitore di testa e i numeri lo dimostrano».
Con Dzeko l’Inter aggiungerebbe però anche un’altra forte personalità all’interno dello spogliatoio.
«Non conosco il bosniaco come persona, quindi non saprei dire. Di sicuro ha personalità: la soluzione è sempre quella di pensare tutti al bene dell’Inter, il resto viene da sé».
Però ritrova l’amico Kolarov, con cui ha giocato al City e nella Roma: magari potrà aiutarlo ad inserirsi in fretta.
«Avere già dei punti di riferimento all’interno del nuovo gruppo può sicuramente fare la differenza. E poi conosco l’uomo Kolarov, straordinario. Se Dzeko ha la sua stessa umiltà e cultura del lavoro, Conte può stare tranquillo: per lui sarebbe quasi un doppio colpo».
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