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Bergomi: “Il mio 4-2-3-1 per l’Inter, Guarin ideale in mezzo. CL? Pure prima, figurarsi ora”

L’ex bandiera dell’Inter, Giuseppe Bergomi, dalle pagine della Gazzetta dello Sport, prova a dire la sua sull’Inter che sta nascendo sotto la guida di Mancini: “Parto da un presupposto: ritenevo la rosa dell’Inter capace di puntare al...

Alessandro De Felice

L’ex bandiera dell’Inter, Giuseppe Bergomi, dalle pagine della Gazzetta dello Sport, prova a dire la sua sull’Inter che sta nascendo sotto la guida di Mancini: “Parto da un presupposto: ritenevo la rosa dell’Inter capace di puntare al terzo posto fin dall’inizio di questo campionato. Ora, con un Roberto Mancini nel motore, due acquisti di primo livello come Podolski e Shaqiri in rosa e tutto l’entusiasmo del popolo nerazzurro, questa Inter la trovo davvero rock. I due acquisti saranno importanti nel nostro campionato, saranno funzionali alle esigenze interiste. Credo, comunque, che il mercato (finora molto buono)non sia da considerarsi finito. Bisogna rafforzare ancora la squadra, un po’ dappertutto, e il Mancio saprà dove intervenire. 

La rosa è abbondante, ci sono alternative. Nessun timore, il tecnico è in grado di gestire l’abbondanza. Partiamo dalla difesa. Mancini è stato chiaro, la coppia di centrali è formata da Ranocchia e Juan Jesus.  L’affiatamento in quel reparto è fondamentale, non penso che Mancini voglia stravolgere le gerarchie. Vidic contro il Genoa ha giocato davvero bene, ma non può essere sufficiente una partita per diventare titolare. Con Juan Jesus squalificato, lascerei Andreolli in panchina e metterei Vidic al fianco di Ranocchia. 

Sono molto felice di avere visto un Guarin così contro il Genoa. Era una mia scommessa, secondo me lui deve segnare almeno 8-9 gol a stagione per le qualità che ha. Se rimane concentrato e attento, è lui l’ideale compagno di Medel a centrocampo. Anche se Hernanes può giocare davanti alla difesa, mi tengo Fredy. Il Profeta può spaccare un match a gara in corso. È la fortuna di avere giocatori con queste caratteristiche. Io me li tengo tutta la vita elementi così. L’avversario non sa mai cosa e quando possono inventare una giocata vincente. 

Davanti il discorso diventa articolato, molto. Perché le qualità dei giocatori che Mancini ha a disposizione è elevata. Mi risulta dura far riposare Palacio, mi piacciono troppo le caratteristiche di Rodrigo. Sa fare la prima e la seconda punta, sa ripiegare e sacrificarsi. Quando staranno tutti bene e saranno a pieno regime, il 4-2-3-1 lo disegnerei così: Icardi vertice alto, poi Shaqiri, Kovacic e Palacio. Sì, tengo in panchina Podolski.  L’Inter ha una duttilità offensiva pazzesca e Mancini sa usare le parole giuste, lanciare i messaggi corretti a chi si deve sedere in panchina per tenerlo «vivo» all’interno del progetto. Il vantaggio di questa rosa è che ha giocatori considerati titolari che partono dalla panchina e indirizzano l’andamento della partita. Un patrimonio inestimabile”