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Bergomi: “Inter squadra da battere. Barella leader, Taremi gran colpo. E Bisseck…”

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L'ex difensore e capitano nerazzurro indica nella formazione di Inzaghi i favoriti per lo scudetto: "Ma confermarsi è dura"
Fabio Alampi Redattore 

Giuseppe Bergomi, ex difensore e capitano dell'Inter, ai microfoni de La Gazzetta dello Sport ha analizzato la formazione nerazzurra a meno di una settimana dall'inizio ufficiale della nuova stagione: "Sono la squadra da battere, ma prendo spunto da una frase di Zielinski detta proprio alla Gazzetta: "Io una preparazione così dura in vita mia non l'ho mai fatta". L'anno scorso l'Inter ha avuto l'età media più alta del campionato. Ora c'è stato qualche infortunio di troppo e bisogna stare attenti. Per questo dico che è un gioco di motivazioni, di voglia di confermarsi. Per vincere di nuovo non bisogna pensare di avere già la pancia piena".

Bergomi: “Inter squadra da battere. Barella leader, Taremi gran colpo. E Bisseck…”- immagine 2

Ormai riconfermarsi è diventato sempre più difficile.

"L'epoca dei nove scudetti della Juve è finita. Il Milan tricolore nel 2023 è arrivato quinto. Il Napoli decimo. È una questione di determinazione e motivazioni. Se non ne hai, allora è tosta".


Come si trovano le motivazioni?

"Mai sentirsi arrivati. Quest'anno l'Inter non può scegliere: la stagione scorsa, in Champions, c'è stata qualche rotazione in più, stavolta sarà diverso. E i 19 punti di vantaggio sul Milan vanno azzerati, come se non esistessero. È quella la chiave".

Simone Inzaghi avrà un ruolo diverso, stavolta.

"Sì, perché entra da campione in carica. Dovrà tenere tutti sul pezzo in ogni momento, ma in questo è un top player. Conosce le dinamiche, le trasferte più e meno toste. Insomma, sa tutto. Deve tirar fuori dai giocatori ancora qualcosa in più".

Ce n'è uno in particolare?

"Faccio una premessa: gli interisti sono tutti forti, fortissimi, ma se me ne chiede uno le dico Barella. Parliamo di un ragazzo che vuole vincere ogni partitella, che ha una personalità trainante e un senso assoluto del sacrificio. Scelgo lui perché è il più forte, il più importante. Vedo in Nicolò l'uomo spogliatoio. Il leader emotivo del gruppo".

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Chi l'ha sorpresa di più in questo precampionato?

"Bisseck. So che l'Inter sta cercando un mancino, ma l'anno scorso lui ha giocato anche da braccetto sinistro. Ecco, magari la palla non uscirà benissimo perché non è il suo piede, ma vedo in lui grandi potenzialità. E poi parliamo chiaro, è enorme. L'Atalanta acquista i centrali partendo dal metro e 90 in su. Averne uno così è decisivo. Per me quest'anno avrà più spazio".

Chiudiamo con Taremi: ha stregato anche lei?

"Sì, è intelligente e rapido. In più, segna sempre. Ci faccia caso: non eccelle in nessun fondamentale, ma sa fare tutto. Contro il Las Palmas ha conquistato un gran rigore e si è fatto trovare in area in occasione del gol. Peccato per l'infortunio, ma resta davvero un grande acquisto".

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