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Bergomi: “Inter, col Bologna apertissima. Sorpreso da Inzaghi: pensavo che…”

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Le parole dell'ex nerazzurro: "Il lavoro di Inzaghi è sotto gli occhi di tutti: ha una squadra bella da vedere, che segna tanto e subisce poco"

Marco Astori

Beppe Bergomi, ex capitano dell'Inter, ha concesso un'intervista ai microfoni de Il Resto del Carlino. Queste le sue parole sulla gara di domani tra Bologna e nerazzurri, a detta sua assolutamente non scontata: «Nel calcio mai. Anzi, in emergenza, tante volte chi entra dà il massimo, tira fuori quel qualcosa in più. Prendo d'esempio l'ultimo Fiorentina-Milan: i viola avevano tutta la difesa fuori, eppure hanno vinto. I nerazzurri dovranno diffidare del Bologna, fare una gara molto attenta».

Ma se li aspettava così forti dopo gli addii di Conte, Lukaku e Hakimi?

«Il lavoro di Inzaghi è sotto gli occhi di tutti: ha una squadra bella da vedere, che segna tanto e subisce poco. Sono sorpreso: mi aspettavo avesse qualche difficoltà in più, soprattutto avendo perso Lukaku, di cui sono un estimatore da sempre. Un giocatore dominante, perfetto per il nostro calcio».

Sicuramente sarà contento di un Bologna completamente rivoluzionato rispetto a quello che perse 6-1 a San Siro.

«Fare un passo indietro è sinonimo di grande intelligenza e non mi stupisco che Sinisa abbia saputo farlo: è un amico, lo stimo e lo conosco bene, i nostri figli andavano a scuola insieme. Gli anni scorsi i rossoblù giocavano bene, ma prendevano grandi imbarcate. Adesso hanno trovato un equilibrio, una solidità difensiva che, specie in serie A, conta tanto. E poi c'è la mentalità, il saper toccare le corde giuste. Basti pensare al lavoro di Italiano: la Fiorentina è praticamente la stessa dell'anno scorso, ma sta facendo un campionato pazzesco».

Il Dall'Ara è una tappa decisiva per lo scudetto?

«No, ma è la prima gara di un gennaio complicato e cruciale per l'Inter. Anche perché Milan, Napoli e Atalanta resteranno in corsa fino alla fine. Specie i rossoneri e gli azzurri hanno avuto infortuni a giocatori decisivi: Pioli senza Rebic e Leao ha perso tantissimo, Spalletti senza Koulibaly e Osimhen. Poi diventa dura segnare...».

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