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Bergomi: “Inter, Inzaghi allenatore di valore. Col City se la può giocare se…”

Le parole dell'ex capitano nerazzurro a proposito dell'impegno che attende la squadra di Simone Inzaghi

Beppe Bergomi, presente all'evento benefico Aspria Charity Football all'Aspria Harbour Club, ha parlato delle Inter e delle altre italiane che hanno raggiunto le finali delle coppe europee. Queste le sue considerazioni: "Dico la verità, non me l'aspettavo. Ad inizio anno, pensavo che la Fiorentina potesse fare un percorso così lungo, vista la rosa e come è allenata bene, ma per la Champions e l'Europa League non me l'aspettavo. Per l'Inter considerando il girone che aveva e gli alti e bassi in campionato. Nel momento migliore però si è ritrovata come gruppo, e poi serve anche un pizzico di fortuna in queste competizioni. Però tutto meritato. Per la Roma che dire... Mourinho difficilmente sbaglia. Si può discutere se giochi bene o giochi male, ma alla fine contano i risultati e la Roma è arrivata in finale per due anni consecutivi".

La finale di Champions tra Inter e Manchester City ha il pronostico chiuso? "Razionalmente uno può dire di sì, guardando quello che ci hanno fatto vedere il City e Guardiola. Una squadra forte, costruita per vincere, allenata bene. Però è partita secca, e in una finale possono entrare in gioco altre componenti, come l'emotività, questa pressione che Guardiola ha per vincere la Champions. L'Inter deve riuscire a mantenere questo stato di forma ancora per 20 giorni, provare a recuperare Mkhitaryan che è importante. E poi te la puoi giocare, anche se sulla carta loro sono favoriti".

Zhang ha confermato Inzaghi per il prossimo anno, che ne pensa? "Sono stato forse uno dei pochi che non ha mai criticato Inzaghi. Conosco il valore di questo allenatore: si dà sempre poca importanza al fatto di vincere una Supercoppa o Coppa Italia. Ma quando tu vinci questi trofei, battendo squadre come Juventus o Milan, vuol dire che c'è del valore dietro. Indipendentemente dal percorso in campionato, ho sempre pensato che non andasse messo in discussione. Sono contento per lui e per il percorso che ha fatto con l'Inter e la riconferma per me è scontata".

Guardiola ha detto: "Incontrare un'italiana in finale non è mai una bella cosa". Che ne pensa? "Noi italiani tatticamente siamo bravi ad incartare la gara. Io arrivo da Leverkusen, dove la Roma non ha tirato in porta però ha concesso solo tre tiri da fuori. Doveva ottenere il risultato e così è stato. Guardiola intravede questo tipo di trappola, ma sa che la sua squadra è più forte. Ha idee, gioca bene e ha messo dentro anche un centravanti coma Haaland. Ecco, ogni tanto Guardiola vuole esagerare, ma non credo che lo farà in questo caso".

Il Bergomi difensore come avrebbe fermato Haaland? "Il calcio è cambiato, una volta si poteva menare un po' di più (ride, ndr). Ora devi lavorare di squadra, ma l'Inter non si snaturerà".

Si aspettava un'Inter così arrembante contro il Milan? "L'Inter sta bene, e quando stai bene e hai esperienza, puoi fare certe partite. Non mi ha sorpreso quindi. Dipende sempre dal momento in cui tu vai a trovare l'avversario. Chi in attacco contro il Manchester City? Dzeko e Lautaro ad ora sono i titolari, però Lukaku è in ripresa e può ancora fare di più, può essere un'arma importantissima".

Critiche eccessive a Maldini o il mercato del Milan dell'anno scorso è stato troppo deludente? "E' come viviamo noi il calcio. L'anno scorso hanno esaltato il lavoro del Milan, ora quando i risultati non arrivano si evidenzia il fatto che il Milan ha avuto poco da chi è arrivato dal mercato. Però le idee erano giuste, prendere i giocatori che sono in ascesa è fondamentale secondo me. Sui giovani però tante volte devi avere la pazienza di aspettare. De Ketelaere ha fatto veramente fatica, ma non farei processi al Milan. Brucia perché il ko è arrivato contro l'Inter, ma dobbiamo considerare che è arrivato in semifinale di Champions League".