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Due motivi per vedere assolutamente Bologna-Inter?
—«Fanno entrambe un calcio molto bello, io lo chiamo “di connessione e relazione” fra i giocatori: Calafiori in mezzo, gli esterni nerazzurri più alti degli attaccanti, l’intensità, i colpi di Lutaro e Zirkzee e così via. Dietro ci sono idee e lavoro».
Allenatori sugli scudi: il più vincente contro il più emergente?
—«Simone ci ha messo un po’ di tempo per prendere questo status, poi un anno fa ha svoltato coinvolgendo tutti i giocatori. Thiago si sta imponendo per le proprie idee e il modo di giocare. Entrambi con grande personalità».
Nelle due sfide stagionali il Bologna ha tenuto testa all’Inter.
—«Il Bologna magari sbaglia i primi tempi, ma poi ha intensità e profondità di rosa e chi entra non abbassa ma alza il livello, così sfrutta tutti i 90’».
Il punto debole delle due squadre?
—«Inter attenta a non perdere palla in certe zone del campo, deve sempre avere coperture preventive. Il Bologna l’approccio nei primi 45’».
Tatticamente che partita si aspetta?
—«Difficile dire. Sarà decisivo lo studio iniziale: per l’Inter come coprire Calafiori o altri che Motta schiererà chissà come e dove; per il Bologna come andare a prendere gli esterni, se hai coraggio di prenderli alti poi devi fare l’uno contro uno con le due punte».
La forza di Lautaro è sotto gli occhi di tutti, ci dica invece cosa è per lei Zirkzee?
—«Lo adoro, mi piacciono questi giocatori, ti fa giocare bene, vede cose noi umani non vediamo: gestione palla, anticipi, tecnica, visione. Destinato fra i grandi».
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