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Bergomi: “Chi vince il derby d’Italia punta allo scudetto. Inter non può sbagliare”

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Verso il derby d’Italia di domenica. Così Beppe Bergomi, ex difensore dell’Inter, ha parlato della sfida tra la Juventus e i nerazzurri

Alessandro Cosattini

Verso il derby d’Italia di domenica. Così Beppe Bergomi, ex difensore dell’Inter, a gazzetta.it ha parlato della sfida tra Juventus e Inter che si giocherà alla ripresa del campionato:

Bergomi, chi non vince domenica sera è fuori dalla corsa scudetto?

"Sì. La Juve perché è più indietro in classifica e se supera l’Inter poi può vincerle tutte. Ha un calendario favorevole, con Lazio e Fiorentina alla fine, ma forse non più decisive per le avversarie. L'Inter non può sbagliare non soltanto perché il Milan lunedì supererà il Bologna, ma soprattutto perché ha bisogno di ritrovare delle certezze. Non gioca più con la leggerezza di novembre e dicembre, quando portava sei-sette uomini nell’area avversaria, esprimendo un calcio quasi ingiocabile per le altre. Nel ritorno ha fatto pochi punti, con poche prestazioni all’altezza. Ha bisogno di vincere a Torino soprattutto a livello psicologico".

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Cosa hanno detto le prime due sfide stagionali tra Inter e Juve?

"In entrambe l’Inter ha mostrato di essere superiore, indipendentemente dal fatto che in campionato abbia buttato via la vittoria all’ultimo minuto e che poi all’ultimo minuto abbia trovato il successo in Supercoppa. Però erano due squadre diverse rispetto ad oggi, un campionato dura nove mesi".

Cosa è successo da gennaio? In generale, c’è la sensazione che l’Inter nelle ultime due stagioni avesse colmato il gap con la Juve dopo anni di rincorsa, ma che in due mesi abbia sprecato questo vantaggio. E ora le prospettive sembrano di nuovo migliori per i bianconeri, complice anche una proprietà che può continuare ad immettere capitale.

"La Juve ha giocato per diversi mesi senza un vero attaccante. Le punte fanno la differenza. Guardate Morata, non ha mai amato muoversi spalle alla porta. Ma è bastato allargarlo per ritrovare un elemento decisivo. E poi è arrivato Vlahovic, che ha dato ai bianconeri una dimensione diversa. L’Inter aveva un vantaggio l’anno scorso, ma poi ha venduto Lukaku e Hakimi, ha perso Conte ed Eriksen. Ha vinto lo scudetto però poi si è ritrovata senza quattro pedine molto importanti. Di solito invece mantieni l’ossatura e inserisci due big per migliorare in Europa. Se ad agosto mi avessero detto che a fine marzo l’Inter sarebbe stata a 3 punti potenziali dalla vetta non ci avrei creduto. Poi è vero che nella prima metà della stagione ha iper performato e giocato il calcio più bello in assoluto, prendendo un buon vantaggio. Il calendario di gennaio-febbraio poi l’ha mandata in difficoltà. E nel frattempo la Juve col mercato invernale ha svoltato". 

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