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"Si è creato grande senso di appartenenza con i tifosi, lo stadio è sempre stato pieno. Fatemi dire una cosa, che ce l'ho dentro: Lautaro è il simbolo di questa squadra. In questo momento non sta facendo gol, ma è un leader: si sbatte per la squadra. E' un capitano vero, ha capito che si può essere utili anche quando non si segna, e questo lo fa chi è un leader vero. Lo metto sopra tutti".
"Se mi sembra che Marotta faccia quasi il presidente dell'Inter? Lo è. Ha deleghe totali. Mi piace sottolineare, in un mondo di tanto livore, l'eleganza della società. Sono stati attaccati per tutto l'anno, hanno sempre mantenuto tranquillità. E questo va sottolineato anche per Simone Inzaghi, che è cresciuto tanto nella comunicazione. Tutto questo ha inaugurato un ciclo di vittorie: negli ultimi 4 anni, sono arrivati due scudetti, cinque coppe, due finali europee. Siamo già dentro un ciclo, nettamente. Per essere dentro un ciclo, non serve solo vincere, bisogna sempre restare ad alto livello. Ed è quello che deve fare l'Inter".
"L'Inter ha preso un leggero vantaggio, ma non è come quello che aveva la Juventus dei 9 scudetti. L'anno scorso il Napoli ha vinto e quest'anno ha fatto male. Se vuoi riconfermarti, devi avere la stessa fame, la stessa determinazione. Vedremo la rosa che verrà fatta. Adesso è difficile fare valutazioni. Sei lì e te la giochi. Ma i due acquisti fatti (Taremi e Zielinski, ndr) sono interessanti".
"Questa Inter come quella di Mancini e Trapattoni? Difficile fare paragoni, il calcio è cambiato. Questo scudetto mi ha dato tanta gioia perché è stato vinto nella partita contro la rivale, come noi riuscimmo a fare contro il Napoli. Poi sono arrivate le due stelle. Un percorso record, come lo scudetto della mia Inter. E' stato portato avanti un gioco propositivo".
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