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Bergomi: “Inter può realizzare sorpresa clamorosa col City. Chi con Lautaro? Credo che…”

L'ex difensore e capitano dell'Inter, intervistato da Repubblica, ha parlato della finale di Champions League tra Inter e Manchester City

L'ex difensore e capitano dell'Inter Beppe Bergomi, intervistato da Repubblica, ha parlato della finale di Champions League tra Inter e Manchester City:

L’Italia che vince tutto: possibile? Con Guardiola di mezzo?

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«Roma e Fiorentina se la giocano ampiamente, e l’Inter può realizzare la sorpresa clamorosa solo se la giocherà fino in fondo. Nel senso che non dovrà limitarsi ad aspettare le mosse dell’uomo che ha cambiato il calcio, il più bravo di tutti».

Perché Guardiola è il più bravo?

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«Un giorno mi spiegò: tutti parlano del nostro possesso palla, ma il segreto è il recupero. Il grande lavoro è concentrato lì».

Inter-City: percentuali?

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«Per loro 65, per noi 35. Ma non si parte battuti. Gli inglesi hanno tutto da perdere, e Guardiola stesso insegue il trofeo dai tempi del Barcellona, ha picchiato il naso molte volte. L’Inter va a Istanbul con la testa più leggera del Manchester City».


Quali mosse tattiche potrebbero riportare la Champions a Milano dopo 13 anni?

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«L’Inter dovrà occupare benissimo il campo, accettando il possesso del City, lavorando con le punte e palleggiando quando occorre. La catena di sinistra, da Bastoni a Dimarco, è formidabile, e dovrà essere bravo Onana a capire quando palleggiare e quando servire lungo. Haaland? Si può fermare solo di squadra».

Davanti Lautaro e poi?

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«Le ultime indicazioni di Inzaghi farebbero pensare a Dzeko, ma stavolta credo possa cominciare Lukaku per dare più profondità. Non dobbiamo pensare a che partita sarà al 60’, ma come crearla dal primo minuto».

Lei come spiega quest’Inter sdoppiata tra campionato e Champions?

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«All’inizio ha pesato il trauma dello scudetto appena perduto, poi il pensiero delle occasioni che sarebbero tornate, ma non funziona così. In Europa la vera impresa è stata passare il primo turno. Poi, tanta bravura e un pizzico di fortuna nei sorteggi».

Lei ha vinto un Mondiale da sfavorito e tre volte la Uefa: esiste il segreto delle finali?

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«Contano il gruppo e la meraviglia, saper tirar fuori quel Dna che ogni squadra possiede».

Inter 2010 e 2023: esistono paragoni?

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«Non credo. Quella del triplete era una squadra costruita per vincere, e in semifinale eliminò proprio Guardiola».

Si chiude un’annata molto anomala e sorpredente: a lei è piaciuta?

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«Il Mondiale ha spezzato la stagione. Il Napoli ha vinto con merito assoluto, però di questo campionato non ricordo sfide memorabili. Inter e Milan hanno troppi punti in meno rispetto a un anno fa, e la Juve ha vissuto quello che ha vissuto: Allegri è stato bravissimo a tenere insieme la baracca dopo quel meno 15, altri sarebbero precipitati. Anche se, va ricordato, i bianconeri erano già tagliati fuori a gennaio dopo la batosta di Napoli e prima della penalizzazione».