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Berlusconi rincara: “Alternative a Ancelotti? Discorsi inutili, ci sarà  lui! Bee? Non vendo…”

Dario Di Noi

Come accade ormai quotidianamente, Silvio Berlusconi, impegnato in campagna elettorale, ha parlato ancora degli affari di casa Milan assieme a Premium Sport. In particolare, il numero uno rossonero ha detto la sua su Ancelotti, Ibra e Bee...

Come accade ormai quotidianamente, Silvio Berlusconi, impegnato in campagna elettorale, ha parlato ancora degli affari di casa Milan assieme a Premium Sport. In particolare, il numero uno rossonero ha detto la sua su Ancelotti, Ibra e Bee Taechaubol. Ecco le sue parole.

ANCELOTTI - "Spero che ci siano tantissime possibilità che Ancelotti diventi il prossimo allenatore del Milan. Non soltanto perché io e Galliani vogliamo un bene dell’anima a Carletto, ma anche perché, andando in giro per la campagna elettorale, tutti i milanisti che mi hanno incontrato mi hanno raccomandato di far tornare Ancelotti. L’ho sentito e l’ho trovato tonico, con la solita voglia di vincere. Perché lui è un vincente, ha vinto ovunque ha allenato. Adesso dovrà subire un piccolo intervento e poi prenderà la sua decisione, che è anche legata alla famiglia: spero che sia positiva per il Milan, perché lui vuole molto bene al Milan. Conte, Mihajlovic o Emery possibili alternative? Non voglio esaminare una possibilità senza Ancelotti. Rimanderemo questi discorsi al dopo, se Ancelotti non ci sarà. Ma siccome ci sarà, questi discorsi non li faremo nemmeno".

BEE - "Un’indiscrezione dice che sarebbe pronto a versare un miliardo di euro per l’intero pacchetto? Mi è stata raccontata ma non ne so nulla e non ho avuto modo di verificare. Ma questa non è l’intenzione mia e della mia famiglia. Noi non vogliamo vendere il Milan, stiamo solo cercando un socio che ci aiuti a farlo tornare non grande, ma grandissimo".

IBRAHIMOVIC - "Mi affascinerebbe un suo ritorno, anche se è un soggetto molto difficile da dominare e ci vuole pazienza per stargli dietro. Però in campo è una magnificenza".  

MILAN ATTUALE - "A inizio stagione io e Galliani pensavamo di avere un Milan da Champions League. Avevamo addirittura due squadre titolari, ritenevamo di poter fare uno splendido campionato. Poi, è successo che il Milan non è stato in grado di esprimere un gioco, è successo che abbiamo avuto troppi infortuni, forse è subentrata una demoralizzazione. Ma il calcio conosce i cicli: abbiamo pranzato a caviale e champagne per quasi trent’anni e per una volta possiamo accontentarci di una mozzarella. Pronti per tornare al caviale".