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Berrettoni racconta Inter-Pordenone: “Ce la siamo goduta. Loro furono dei grandi”

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Le parole dell'ex calciatore dei friulani: "Per una squadra come il Pordenone giocare a San Siro contro l’Inter è l’apice della sua storia"

Marco Astori

Intervenuto ai microfoni de La Casa di C, Emanuele Berrettoni, ex calciatore del Pordenone, ha raccontato così la gara di Coppa Italia giocata qualche anno fa a San Siro contro l'Inter: "Per una squadra come il Pordenone giocare a San Siro contro l’Inter è l’apice della sua storia. Ma quella esperienza fu bellissima perché avevamo costruito un percorso. L’anno prima il Pordenone era retrocesso, poi era stato ripescato. Io arrivai a gennaio, la squadra inizialmente doveva salvarsi ma sfiorammo la promozione. Il Presidente Lovisa ci aveva sempre creduto, il “folle” è sempre stato lui, diceva sempre che il Pordenone sarebbe arrivato a certi livelli. La sera di San Siro non avevamo ansia, ce la siamo goduta perché era l’apice di una cavalcata.

Una volta arrivati ai supplementari volevamo tenere botta, ai rigori poteva succedere di tutto. Io tornavo da tanti mesi di inattività, mi ero operato al ginocchio per la terza volta e giocare prima a Cagliari poi a San Siro fu come un premio. Quando sei lì balli. Loro sbagliarono qualche occasione, noi prendemmo un palo, magari giocavano con il freno visto che affrontavano una squadra di Serie C. Però poi batter un rigore a San Siro ha avuto il suo peso. Chi si è presentato sul dischetto è stato sanamente incosciente, non si sa mai quando ricapita.

Negli spogliatoi alla fine fu una festa. Soltanto all’1% eravamo amareggiati, dopo avremmo dovuto affrontare il Milan tornando a San Siro, sarebbe diventata un’abitudine sennò. Mi ricordo che Ranocchia e Spalletti vennero negli spogliatoi a farci i complimenti. Ranocchia ci portò una scatola con una quantità enorme di magliette. Comunque avevamo tenuto testa all’Inter. Io presi due maglie: una di Borja Valero, l’altra di Skriniar, che l’ho regalata. I giocatori dell’Inter furono gentili e umili, dei grandi. Tutti avevamo vissuto un sogno, quell’Inter aveva Icardi, Cancelo, Perisic, era forte. Lo ritengo un privilegio aver giocato contro di loro".

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