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Bertelè: “Ronaldo? Moratti mi chiamò dopo la rottura del tendine, gli dissi: attenzione…”
Laura Bertelè è ortopedico, fisiatra, specialista in riabilitazione motoria, consulente in medicina sportiva e presidente del Centro di riabilitazione “Gino Rigamonti” di Merate (provincia di Lecco). Ha scritto un libro, “Basta saper vedere”, sul tema degli infortuni tra i calciatori. Il tema è sempre attuale e nell'ultimo numero di Sportweek la Bertelè ha ricordato l'infortunio di Ronaldo, quando giocava nell'Inter: "Moratti mi chiamò dopo che il brasiliano si era spaccato il tendine rotuleo. Era sufficiente guardare i filmati del giocatore per capire che la muscolatura dei flessori del ginocchio era eccessivamente potenziata, e a questa corrispondevano tendini delle rotule troppo tirati. Dissi: attenti che si rompe di nuovo. Cosa purtroppo puntualmente successa contro la Lazio, sei mesi dopo il primo infortunio".
E a proposito di Pato e del suo periodo in rossonero aggiunge: "Sviluppando eccessivamente addominali e glutei pagano le conseguenze gli adduttori e la regione lombare, che si irrigidisce. L'accentuazione della curva della schiena porta alla lordosi lombare, come nel caso dell'ex milanista Pato. Più il sedere va all'insù e la testa in avanti, più è evidente il problema. Pato correva rigido, con adduttori tirati al massimo. Lui e Ronaldo avevano un corpo fantastico dal punto di vista neuro motorio, poi sono cambiati. Un delitto."
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