Adorato dai propri tifosi, "odiato" da quelli degli avversari. Nicola Berti rappresenta una tipologia di calciatore che non esiste più, mosso da sano sfottò, protagonista anche in campo di quelle provocazioni che infiammavano gli animi. Antimilanista da sempre. Vecchia scuola, insomma. Ecco come si è raccontato a Repubblica: “La Juve in Italia non è mai stata simpatica a nessuno, tranne che agli juventini. Ma il Milan contro cui giocavo io era così forte che non potevi non sentire la contrapposizione. Il Milan di Sacchi era una squadra di giganti. Anche solo a vederli apparivano arroganti, facevano paura. Prima dei derby facevamo riscaldamento in una piccola palestra all’interno dello stadio, tutti insieme. Appena uno di loro si girava non resistevo, partiva la pallonata. Meglio sconfitti che milanisti? L’ho detto in un’intervista dopo un derby di Coppa Italia. Lo direi altre cento volte. Lo sfottò ci sta sempre, è sano, è il calcio. Un gusto che oggi si è un po’ perso. Sono un interista della vecchia scuola. Sono cresciuto con i tifosi. Li vedevo a bordo campo alla Pinetina, durante gli allenamenti. Li incontravo al ristorante ad Appiano Gentile. Facevo il giro degli Inter club e lo faccio ancora. La mia Inter era quella di Peppino Prisco, e sapete tutti cosa pensava del Milan”.
FC Inter 1908
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(Repubblica)
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