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Bertini: “VAR? Calcio da playstation. Forse la squadra più danneggiata…”

L'ex arbitro ha parlato della tecnologia ai microfoni di TMW

Daniele Vitiello

L'ex arbitro Paolo Bertini ha parlato duramente del VAR nel corso di una intervista concessa ai microfoni di TMW: "Farei una valutazione di carattere tecnico e globale. Si sta perdendo un po' di qualità nell'arbitraggio: il VAR in modo inevitabile porta a un appiattimento dei valori, della capacità di stare in campo e valutare le situazioni di gioco. Con l'introduzione della tecnologia il tentativo è stato quello di omogeneizzare la categoria, e questo tipo di processi di solito tende al basso. In questo modo diminuisce la qualità arbitrale".

Contro il VAR, quindi.

"Penso sia evidente che abbia contribuito a omogeneizzare questi valori, nei casi più scabrosi. Certo, a livello percentuale gli errori sono diminuiti: questo è innegabile".

In questo avvio di stagione il ricorso all'ausilio tecnologico è stato molto ridotto. Condivide le nuove restrizioni?

"Per la verità sì, anche se io condivido poco il VAR. L'ho ripetuto a più riprese in precedenti interviste: ormai il VAR ha fatto breccia e farà sempre più breccia nel calcio, impossibile tornare indietro. Però la domanda che dovevamo e dobbiamo porci è sempre una: il calcio che il VAR produce è un tipo di calcio che a noi va bene? A me personalmente no, preferisco un calcio fatto anche di errori arbitrali, ma che abbia un tratto sportivo più marcato".

Molto drastico.

"Beh, il calcio del VAR avrà sempre meno contatti col vecchio calcio perché ci saranno sempre più interruzioni. Ci saranno sempre meno errori, ma necessariamente sarà un calcio diverso. Questo vale in generale anche per il modo di interpretare il calcio, che è uno sport di contatto: nel calcio del VAR, invece, i contatti vengono sanzionati sempre di più. Come si fa a stabilire dalla televisione, anche con mille immagini, se un tocco è irregolare o rimane nell'alveo della regolarità? Viene fuori un calcio sempre più asettico, sempre più da playstation".

È contrario, di conseguenza, anche alla possibilità che gli allenatori chiamino l'arbitro a rivedere le azioni al VAR?

"Quello sarà il prossimo passo: una volta introdotto il VAR, è necessario consentire questo tipo di richiesta. Succede in tutti gli altri sport, dal tennis al volley. Poi il passaggio successivo sarà il tempo effettivo: se oggi si vanno a vedere i minuti effettivamente giocati nelle singole partite, si può notare che sono diminuiti in maniera radicale dall'introduzione del VAR".

Proviamo a tornare all'attualità: ritiene che vi sia una squadra più penalizzata dalle decisioni arbitrali in queste prime otto giornate?

"Forse l'Atalanta. A livello di episodi è la squadra che ne ha avuti di più a sfavore. L'Inter per esempio ha di sicuro avuto qualche episodio favorevole, ma in alcune occasioni delle decisioni sono arrivate anche nell'altro senso. E lo stesso è successo per la Fiorentina: a fine campionato, più o meno, gli errori si neutralizzano. Il punto è che l'utilizzo del VAR non ha limitato le polemiche: forse sono addirittura aumentate, perché quando non viene utilizzato è logico che vi sia una certa polemica".

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