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"Si tratta di Dna: il mio amore per l'Inter è di famiglia. Da sette generazioni non c'è un solo milanista. Sono quelle cose che si tramandano. Siamo dell'Inter, tutti quanti. Anche mia figlia. Tensione? Ho vissuto anni in cui abbiamo vissuto date infauste. Ci conviviamo con la tensione. Abbiamo vissuto anche date trionfali. Quest'anno è un campionato particolare. Anomalo, atipico. Senza pubblico. C'è tanto in campo, in panchina e anche in società. Ho detto in una cena dell'Inter che tutti devono dare il proprio contributo, altrimenti si azzera tutto. Andrea Ranocchia mi è venuto a dire che lo aveva colpito questa frase. L'Inter è un'azienda, lo è diventata e lo è sempre stata", ha dichiarato Enrico Bertolino a Inter TV.
"Dal magazziniere al centralista, tutti devono dare un contributo. In campo devono andare delle persone motivate e consapevoli. Il fatto che Conte dica che sono tutti titolari significa che nessuno deve chiamarsi fuori, prima o poi tocca tutti. Questo è il momento di tutti non solo di Conte. Però gli ho visto fare una cosa che faceva Mourinho: il parafulmine, sul quale convergono le critiche. Sulla squadra no, la squadra va lasciata in pace", ha concluso Bertolino.
(Inter TV)
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